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MotoGP, Petrucci: Stoner? fa girare la palle... ma in bene

"Casey è come Maradona, mi sta aiutando e con la GP17 non avrò più alibi. Vinales? Anche Valentino è sorpreso dalla sua velocità"

MotoGP: Petrucci: Stoner? fa girare la palle... ma in bene

Per Danilo Petrucci il 2017 è un anno a lungo atteso e in cui sarà fondamentale non sbagliare. “Tre anni fa lottavo per non arrivare ultimo e ora ho una moto con cui si può vincere delle gare, se non il campionato”, allenta la tensione. Oggi ha tolto i veli alla sua GP17, una moto ufficiale in tutto per tutto uguale a quella di Lorenzo e Dovizioso.

In giorni come questo è facile dire che ho una grande opportunità, ed è la più grande di tutta la mia carriera, o fare dei proclami, ma io parto per migliorare i miei risultati del 2015. Non del 2016 perché quello è stato un anno complicato - riflette - Ecco, vorrei riprendere da dove avevo lasciato in quel momento, dalle gare di Assen e del Sachsenring, in cui ero davanti ma che non avevo concluso”.

Senti la responsabilità della moto ufficiale?
Molto, è normale: adesso non avrò più alibi, ho finito lescuse (ride) E sarò a diretto confronto con due dei migliori piloti della MotoGP. Lorenzo e Dovizioso hanno vinto gare e titoli, io non ho ancora fatto né l’una né l’altra cosa”.

Quindi come si reagisce?
La pressione non scompare, sto lavorando per riuscire a essere più vicino a loro e non sarà facile. Voglio diventare una colonna portante per la Ducati e mi piacerebbe che loro due possano contare su di me. Voglio meritarmi questa opportunità”.

In un certo senso sarai anche una specie di collaudatore nei GP…
È normale che sia così, sapevo cosa mi aspettava ed è anche giusto
, perché in questo momento sono io il più lento tra i tre piloti che hanno la Ducati ufficiale. Nei test sono quello che ha girato meno, perché avevo delle prove da fare. Io la vedo in positivo: ho una moto che mi permetterà di salire sul podio se non di vincere”.

Ducati ha anche un altro tester molto particolare: Stoner.
Lui ha uno stile unico e le sue regolazioni non le usa nessun altro, le sue caratteristiche sono troppo diverse da quelle di un pilota normale. E non si è certo scordato come si guida (ride)”.

E infatti è stato davanti a molti…
Guardare a un solo giorno di test rischia di portarti fuori strada, ma non mi ha stupito. Ho la fortuna di poterlo vedere in pista e di guardare i suoi dati: lui è un fenomeno, come Maradona. Non importa che si alleni o meno”.

Ma cosa pensa un pilota quando se lo trova davanti in classifica anche se ora è a mezzo servizio?
Fa girare le palle (ride) come accade quando qualunque altro pilota con la tua moto ti è davanti. È normale, perché ogni pilota pensa di essere il più forte, o non sarebbe arrivato in MotoGP. Hai però sempre l’alibi dato dal fatto che tu devi pensare a un anno di gare, lui no”.

Si può imparare da Stoner?
Ho un bel rapporto con Casey, mio papà lavorava con lui e ci conosciamo fin da piccoli. Il problema è che lui guida senza usare il freno anteriore e punta tutto sull’accelerazione, l’opposto di quanto faccio io. Però seguire i suoi consigli mi ha aiutato, sono contento di essere riuscito a metterli in pratica”.

Un altro metro di paragone per te è Lorenzo, cosa pensi del suo inizio con Ducati?
Ha fatto pochi test, non puoi avere la situazione chiara. Penso che Jorge non abbia espresso al massimo il suo potenziale, me ne sono accorto vedendolo guidare”.

Hai notato anche altre cose?
Deve ancora adattarsi alla Ducati, una moto che ti permette di andare forte ma deve essere guidata come vuole lei. Devi andare contro l’istinto ed essere metodico, che è una qualità che non manca a Jorge. È solo questione di tempo, Vinales invece è salito su una moto già molto a posto”.

Parli di Vinales, sarà una gatta da pelare per Rossi?
Io ho già le mie a cui pensare (ride). Ho sentito Valentino al telefono e anche lui si è stupito di quanto forte sia andato Maverick. Però Vale viene fuori in gara e lo vedo in lotta per il Mondiale”.

I tuoi obiettivi quali sono invece?
Finire nei primi 10, questo è il primo. Sto lavorando tanto, per esempio in questi test ho passato molto tempo guardando i dati degli altri piloti, cercando i dettagli e ho sempre trovato qualcosa che mi ha aiutato”.

Non sei più un pilota ‘ignorante’?
Rimango sempre una pessima persona (ride). Scherzi a parte, l’istinto in MotoGP non serve. Sono sempre un pilota aggressivo, una caratteristica che mi porto dietro dal cross, sfrutto la mia massa! Ogni tanto esagero ma per fortuna c’è rispetto tra me e tutti gli altri piloti e mi perdonano”.

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