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SBK, Bayliss: "Oggi imparo da mio figlio. Il Mondiale? Rea e Rossi"

ESCLUSIVA "Oli mi aiuta, il mio stile di guida è vecchio. La Ducati? Nessuno la guida come Stoner"

SBK: Bayliss: "Oggi imparo da mio figlio. Il Mondiale? Rea e Rossi"

A questo appuntamento inaugurale, uno come lui non poteva certo mancare. Già, perché Phillip Island è come se fosse la seconda di Troy Bayliss. C’è chi lo ferma nel paddock per un autografo, chi per una foto, chi per una semplice stretta di mano.  Il tempo però incalza, perché questa volta il pilota australiano non è semplice spettatore, bensì ha il compito di monitorare da vicino l’attività del suo team, impegnato nell’ASBK. Tra i presenti in pista nel weekend anche il figlio Oli, al debutto nella SuperSport300 con una Kawasaki del team Cube.

Nel volto di Bayliss non manca un pizzico di emozione.

“È una sensazione molto difficile da spiegare. Oli è come papà, vuole arrivare davanti a tutti. Lo vedo molto carico e sereno per questo weekend di gara e sono convinto che ci farà divertire. In Australia ci sono tanti appassionati di Superbike, è spettacolare essere qua ogni volta”.

Cosa ha imparato da te?

“Ci alleniamo molto spesso insieme, ma io sto cercando di cambiare stile, perché il mio è un po’ troppo vecchio. Lui impara da me, ma anche io da lui, questo è utile per entrambi”.

Che consiglio gli hai dato?

“È sempre difficile dare un consiglio, perché lo guardo con gli occhi da papà e non da pilota, manager o ingegnere. Lo vedo molto calmo, è il più giovane della SuperSport300, però non gli mancano le ambizioni. Lui non lo dice, ma vorrebbe addirittura arrivare sul podio, se dovesse rimanere nelle prime cinque posizioni sarebbe comunque un grande risultato”.

Quando ti rivediamo in Italia?

“Prima venivo sempre una o due volte all’anno, al momento però non ho ancora una data programmata”.

La scorsa settimana qua a Phillip Island ci sono stati i test. Li hai seguiti?

“Certo, credo sia stata una grande bagarre. Ho visto Vinales all’opera, ha dimostrato di essere una bomba”.

Lorenzo e la Ducati hanno un po’ sofferto. Quanto si dovrà aspettare per vederlo competitivo?

“Jorge è forte, però avrò bisogno un po’ di tempo. Di sicuro potrà vincere alcune gare, ma non credo possa lottare per il Mondiale.”

In che modo potrebbe essere utile Stoner per un pilota come Lorenzo?

“Non saprei, Casey è sempre forte e anche a Sepang l’ha dimostrato nel primo giorno. Lui è subito competitivo, mentre agli altri serve più tempo. Nessuno riesce a guidare la Ducati come lui”.

Su chi scommetteresti per il titolo MotoGP?

Valentino, secondo me è lui il favorito”.

Qua in Australia c’è anche Marco Melandri. Credi possa sorprendere?

“È un grande talento, inoltre ha la giusta mentalità, dimostrando di essere subito veloce. Forse per Davies sarà un problema avere un compagno del genere”.

La sensazione è quella di un testa a testa Rea-Davies per il 2017. Sarà così?

“Johnny è il favorito, ma a Chaz non manca nulla. Dovrà disputare la prima parte di stagione mettendoci costanza ed evitando rischi”.

Qual è il tuo pronostico per Gara 1?

“Difficile, dico Rea, Melandri e Davies”.

    

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