Tu sei qui

MotoGP, Rossi contro Marquez, Vinales... e l'età

Valentino a Sepang e Phillip Island ha sofferto un calo fisico, ma ha l'esperienza per combattere la giovinezza degli avversari

MotoGP: Rossi contro Marquez, Vinales... e l'età

Share


Fra il compleanno di Valentino e quello di Marquez c’è solo un giorno di differenza, se si dimenticano i 14 anni che separano le loro date di nascita. Rossi è nato il 16 febbraio del 1979, Marc il 17 dello stesso mese del 1993. Per rendere più chiara la differenza di età, possiamo dire che quando il Dottore vinceva la prima gara nel Mondiale, lo spagnolo andava appena all’asilo.

Non c’è bisogno di aggiungere molto altro per capire che, in questo campionato, l’età sarà un avversario in più per Valentino, mentre sarà un alleato per Marquez e, naturalmente, anche per Vinales, di due anni più giovani di Marc.

In qualche modo ce ne siamo già accorti nei primi due test invernali, di cui Rossi è arrivato al termine con il fiato corto, ammettendo in prima persona la sua stanchezza. Lo ha fatto notare in tono scherzoso anche il team manager Massimo Meregalli, che commentando il risultato del suo pilota in tv il giorno successivo al compleanno, ha sorriso: “alla fine ha ceduto, si sarà fatta sentire l’età”.

Alt, non saltate a conclusioni. Non pensiamo che Valentino allo scoccare della mezzanotte del 16 febbraio abbia avuto un crollo fisico verticale, come se si fosse dissolto un incantesimo. Rossi, con i suoi 38 anni, è in gran forma e i risultati dello scorso anno lo certificano. Se con la giovinezza però si procede come i motori a benzina, subito pronti allo sprint, con la maturità si diventa dei diesel, più delicati appena accesi.

Rossi si sta scaldando e deve farlo nel modo giusto perché l’importante sarà arrivare pronti per il 26 marzo, data della prima gara in Qatar. Perché con le attuali MotoGP non bastano il talento e il polso destro, ma serva anche un fisico a prova di bomba per domarle e i piloti lo hanno capito da tempo, diventando dei veri e propri atleti. Se lo ricorda bene Lorenzo che, ben più giovane, qualche anno fa aveva preso sottogamba la preparazione invernale, pagando caro questo errore.

Sicuramente, più la carta di identità sorride meno si creano certi problemi. Non è un caso che Marc e Maverick negli ultimi due giorni di test a Phillip Island abbiano fatto 203 giri il primo e 181 il secondo, mentre Valentino si è fermato a 122. Entrambi gli spagnoli sono riusciti ad arrivare in ‘tripla cifra’ in una sola giornata, naturalmente con tanto di long run.

A Valentino serve più tempo e non è sempre facile trovarlo perché il lavoro dei piloti della MotoGP non si limita a guidare la moto. Prima dei test in Malesia e Australia, anche Rossi come i suoi colleghi è stato sballottato fra Indonesia, Tailandia e Vietnam per eventi promozionali, passando da un fuso orario all'altro e complicando la preparazione fisica.

L'Academy che ha creato è il suo migliore alleato in questo caso, perché può quotidianamente mettersi alla prova con ragazzi giovanissimi, trovando il loro il migliore metro di giudizio per se stesso.

L’età, però, ha anche i suoi vantaggi perché l’esperienza non è un talento, ma un tesoretto che si conquista negli anni. Valentino conosce i suoi limiti e può pianificare l’inverno con precisione, oltre a capire in fretta quello che serve alla sua moto. Poi, per quanto riguarda testa e motivazioni, quelle non hanno nemmeno l’ombra di ruggine.

Rossi quest’anno avrà un avversario in più: l’età, ma sappiamo quanto gli piaccia la bagarre.

Articoli che potrebbero interessarti