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SBK, Rinaldi: "Imparo dagli errori per vincere il titolo"

Il pilota Ducati pronto al secondo anno in Stock1000: "Il 2016 mi ha insegnato tanto. Devo concentrarmi più su me stesso e meno sugli altri"

Rinaldi: "Imparo dagli errori per vincere il titolo"

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L’anno solare sta per terminare, e per tutti è tempo di bilanci. Quello di Michael Ruben Rinaldi, romagnolo e 21enne da pochi giorni (compiuti il 21 dicembre) può essere senza dubbio positivo, avendo al primo anno in Stock 1000 centrato due podi e, in generale, occupato spesso e volentieri le posizioni che contavano.

Michael, come giudichi il tuo 2016?

“E’ stato un anno abbastanza positivo. L’inizio è stato ottimo ed oltre le aspettative, visto che sono andato a podio, mentre nel proseguo ho un po’ smarrito la strada. Questo credo possa capitare dato che gli avversari erano molto veloci, e forse in alcuni momenti li ho sottovalutati, ed ho pagato il fatto di non conoscere alcune piste. In generale comunque ho fatto tanta utile esperienza”.

Qual è stato il momento migliore? E quello peggiore?

“Il momento migliore è stata la prima gara; siamo arrivati ad Aragon e siamo subito stati veloci, tanto da centrare subito un podio inaspettato. Quello peggiore direi sia la gara di Imola, dove essendo una gara di casa ci tenevo a fare bene ed invece sono finito a terra, che il Lausitzring, dove dopo un weekend ottimo sull’asciutto, la pioggia della domenica mi ha messo in difficoltà fino a cadere”.

Veniamo al presente. Come stai vivendo questo periodo di distaccamento forzato dalle gare?

“Mi manca tanto la pista, anche per il fatto che il mio campionato ha solo otto gare e quindi è breve. In questo momento comunque mi sto dividendo tra palestra e motocross. Nonostante le feste abbiamo iniziato la preparazione, quindi ci siamo già al lavoro”.

Ed ora al futuro, ovvero al tuo secondo anno di Stock1000. Credi sarà l’anno della tua consacrazione?

“Sicuramente quest’anno puntiamo al titolo, inutile nascordersi. La prima stagione è servita per fare esperienza, grazie alla quale non devo commettere gli errori del passato per vincere. Voglio regalare questa soddisfazione ad Aruba e Ducati, per ripagarli della chance che mi stanno concedendo e per la quale li ringrazio”.

Dove credi di dover migliorare dunque per essere al top?

“Nella testa, devo migliorare nella testa. E ci sto lavorando. Inoltre devo diventare più costante, sia a livello di risultati che di prestazione nella singola gara; a volte nella scorsa stagione non sono riuscito ad essere veloce in gara quanto in qualifica, e questo può essere deleterio”.

Dove deve invece migliorare la Ducati a tuo parere?

“In generale sono contento della moto, quindi nulla in particolare, anche se aspetto i primi test per vedere i cambiamenti, che comunque non dovrebbero stravolgere nulla. Mi rende entusiasta il grande supporto che riceviamo da Ducati, nonostante il mio sia il junior team, ed inoltre da quest’anno avrò un capotecnico, cosa che l’anno scorso non avevo”.

Nella prossima stagione al tuo fianco avrai Mike Jones, che rischia di essere una mina vagante già dall’inizio della stagione 

“Si proprio così. Sinceramente non lo conosco e non mi sono particolarmente informato, dato che l’anno scorso mi è capitato troppo spesso di guardare le mosse del mio compagno, finendo per focalizzarmi più su di lui che su di me. Quest’anno non voglio ripetere l’errore”.

Quindi avere Mercado nel box è stata più una distrazione che un aiuto

“Tati mi ha aiutato molto nei test pre campionato, ma essendo molto diversi fisicamente abbiamo bisogno di assetti molto diversi per le rispettive moto, e guardarlo troppo mi ha portato fuori strada a volte”.

Usciamo per un attimo dalla tua sfera personale: cosa ne pensi del fatto De Rosa, campione in carica della Stock1000 nonché tuo ex avversario, fatichi così tanto a trovare una sella in Superbike nonostante il titolo vinto?

“Diciamo che pur non volendo fare l’avvocato di nessuno, credo che De Rosa fosse già leggermente troppo grande d’età per fare la Stock1000 nel 2016, e forse sempre per l’età sta faticando a trovare una moto in Superbike. Per un ragazzo della mia età, o dell’età di Mercado, penso sia più facile perché le squadre possono intravedere una possibile crescita, mentre nel caso di De Rosa meno. Tutto questo sia chiaro non toglie nulla al talento di Raffaele, che lo scorso anno ha battuto tutti e che probabilmente potrebbe dire la sua anche in Superbike”.

Parlando di Superbike, quando vorresti tentare il salto?

“Al momento è una domanda difficile. Ora penso a vincere il titolo nella Stock, che credo sia prioritario e fondamentale prima di tentare il salto. Se riuscirò in questo obbiettivo, se ne potrà parlare, ma ora è ancora presto”. 

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