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Moto3, Dalla Porta: Ho vinto il Cev grazie a mio padre

 Il Campione della Moto3 si racconta: "Dopo Gara 1 non ci credevo più, con Mahindra voglio vincere"

Dalla Porta: Ho vinto il Cev grazie a mio padre

Ancora una volta brilla il tricolore sul CEV. Ci ha pensato Lorenzo Dalla Porta a lasciare la propria firma sulla Moto3, a un anno di distanza dal trionfo di Bulega. Per lui non è stato tutto così semplice e scontato, perché dopo Gara 1 si era trovato addirittura a rincorrere. Nel corsa del pomeriggio, invece, il pilota toscano è riuscito a prendersi la propria rivincita. Mentre Ramirez cadeva a terra a sei giri dalla fine, per l’alfiere Husqvarna si riaccendeva ogni speranza, portandolo sul tetto del Mondo.

Riavvolgiamo il nastro a domenica mattina Lorenzo. Quanto accaduto in Gara1 rischiava di mandare in fumo un’intera stagione.

“Vero, inizialmente non riuscivo a capire cosa stesse accadendo. Tutti i piloti guardavano me, Hanika con le mani mi ha fatto il gesto di scendere dalla moto. Ho tentato in ogni modo di spegnere il fuoco, non volevo scendere dalla mia Husqvarna, però non c’era alcun verso”.

Sei stato poi costretto a partire in fondo al gruppo.

“In quei momenti accadono un susseguirsi di situazioni che non riesci bene a capire. Però sono riuscito a ripartire, dentro di me ero carico e pronto a rimontare, ma dopo nemmeno un giro sono finito a terra a causa di un contatto”.

In quel momento pensavi fosse finita?

“Sì. Dopo che ti prende fuoco la moto e un pilota ti stende al primo giro, capisci subito che non è la tua domenica. Ho pensato che il titolo fosse sfumato”.

Dopo Gara 1 cosa ti hanno detto al box?

“Ognuno ha cercato a modo proprio di tranquillizzarmi. Mio papà è stato il primo a dirmi che c’era la corsa del pomeriggio, dove tutto poteva ancora cambiare. A ripensarci, non ha sbagliato (sorride)”.

Al termine della gara pomeridiana, tuo padre in parco chiuso e nemmeno ci credeva al tuo trionfo.

“Vero, era molto emozionato. Anch’io, soprattutto se ripenso a quanto accaduto al mattino con la partenza dalla corsia box e poi la caduta. È stato tutto incredibile, nonostante mi sia accorto della caduta di Ramirez a due giri dal termine”.

In Gara 2 avevi l’obbligo di vincere e forse non poteva bastare. Quali sensazione avverte un pilota quando ha l’obbligo di centrare il risultato a ogni costo?

“Sono entrato in pista lucido e convinto dei miei mezzi. Durante la corsa ho cercato di tenere il gruppo compatto, in modo che la gara potesse rimanere aperta ad ogni risultato fino al termine. Poi c’è stato l’errore di Marcos che ha spianato la strada”.

Come sono stati gli ultimi due giri?

“Dopo la sua caduta, ho capito di essere il Campione. Dentro di me c’era tanta euforia, ho evitato rischi, infatti ho preferito accontentarmi della seconda posizione”.

Un pilota per diventare forte deve per forza passare dal CEV?

“In confronto all’Italia questa è tutta un’altra realtà. Innanzitutto è un Campionato riconosciuto a livello internazionale, dove si corre su ben quattro piste del Mondiale. Ci sono giovani fortissimi provenienti da ogni parte del mondo, infine le moto sono di alto livello. Ci sarebbero altri aspetti, però meglio fermarsi qua”.

Non hai nemmeno avuto il tempo di goderti il titolo che sei subito salito in sella a Mahindra per i test.

“Diciamo che il tempo era ben poco (sorride). È stata l’occasione per conoscere meglio la moto e sono molto fiducioso per il 2017, dato che ha un grande potenziale”.

Cosa cambia rispetto alla KTM?

Penso sia molto più performante, in particolare per quanto riguarda il telaio. Inoltre anche il motore mi ha dato riscontri molto positivi. Sono qua per vincere e farò di tutto per salire sul gradino più alto del podio”.

Te lo sei dato un obbiettivo per il 2017?

“Fare del mio meglio. Come detto mi piacerebbe vincere, penso sia l’obiettivo di ogni pilota. In Qatar vedremo subito se saremo all’altezza o meno”.

Quali consigli ti ha dato Bagnaia?

“Mi ha detto che la Mahindra è una bella moto (sorride)”.

Non sei romagnolo come altri tuoi compagni. Da dove nasce la passione per le moto in Lorenzo Dalla Porta?

“Mio padre me l’ha trasmessa. Devo dire che prima dei salire in moto ho provato con il calcio  e anche il nuoto, però le due ruote mi hanno colpito fin da subito. A cinque anni mi regalarono una Beta50”.

Adesso vacanze.

“Finalmente, solo qualche giorno, perché se stacchi la spina a lungo, qua ti mangiano (scherza). Domenica andrò a Berlino per ritirare la medaglia e poi mi piacerebbe organizzare una bella festa per la vittoria del titolo”.  

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