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MotoGP, Vinales: lascio Suzuki con il sorriso

A. Espargarò: "Mi aspettavo qualcosa di più, dispiace salutare Suzuki senza aver terminato del tutto il mio lavoro"

MotoGP: Vinales: lascio Suzuki con il sorriso

A Valencia si chiude l’avventura di Vinales con Suzuki. Lo spagnolo sognava il terzo posto in Campionato, ma non c’è stato nulla da fare al Ricardo Tormo di fronte allo strapotere di Jorge Lorenzo.

Termina quinto Maverick, alle spalle di Valentino Rossi, prossimo compagno di squadra in Yamaha. Nel giro d’onore il pilota iberico ha voluto ricordare la memoria Luis Salom, tragicamente scomparso nel venerdì del GP di Barcellona, mostrando al pubblico la bandiera col numero 39.

“Onestamente mi aspettavo qualcosa di più, credevo infatti che il podio fosse realizzabile, però non avevo il passo. All’inizio ho cercato di spingere, ma ho faticato molto”.

Anche per te è giunto il momento di dire addio.

“In questi due anni abbiamo fatto un ottimo lavoro con la Suzuki. Se penso alla passata stagione, siamo riusciti a compiere grandi passi avanti, dimostrando di essere costanti per combattere per il podio”.

C’è un pizzico di amarezza per questo epilogo.

“Lascio con delle buone sensazioni, dato che ho lavorato con delle persone meravigliose, di cui sono orgoglioso”.

Tre posizioni dietro il compagno Aleix Espargarò, anche lui all’ultima gara con la squadra giapponese prima di iniziare martedì l’avventura in Aprilia.

“La partenza è stata in salita, poi sono stato costretto a recuperare diverse posizioni, faticando più del dovuto. E’ stato davvero difficile sorpassare, non volevo prendere eccessivi rischi all'inizio della gara. Inoltre soffrivo qualcosa con l’anteriore, ma  sono comunque riuscito ad  avere un buon ritmo”.

Come giudichi l’ottavo posto?

“Credo che il risultato sia positivo, anche se potevo fare sicuramente qualcosa di più”.

Anche per te è giunto il momento dei saluti.

Dispiace lasciare questa famiglia, dato che avevamo un progetto molto ambizioso. In questi due anni ho dato il 110%, mettendoci il massimo impegno. Rimane il rammarico di salutare senza avere completato del tutto il mio lavoro”.

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