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MotoGP, Marquez: "La caduta? Sono umano, non una macchina"

LE FOTO DELLE CADUTE, Hayden: "Potevo essere settimo, ma queste sono le corse"

Marquez: "La caduta? Sono umano, non una macchina"

La gara sembrava scritta, perché dopo tre tornate era già riuscito a fare il vuoto. Poi, quando me no te lo aspetti, ecco la caduta che cambia tutte le carte in tavola. Una domenica nera quella di Marc Marquez a Phillip Island, finito a terra quando mancavano 18 tornate al termine. Il copione è lo stesso di due anni fa, con lo spagnolo costretto ad alzare bandiera bianca.

Avevi un gran ritmo all’inizio, tanto da fuggire.

“È  stata una gara più o meno come quella del Giappone, dove sono andato in testa e ho cercato di gestire il mio vantaggio nei confronti degli avversari. Ero riuscito infatti ad avere un buon margine sulla Honda di Cal poi c’è stata la caduta”

Cosa è successo di preciso?

Quando sei Campione non hai più la stessa attenzione di quando sei ancora in corsa per giocarti il titolo. Purtroppo in quella curva ho frenato troppo tardi, ho cercato di seguire la stessa linea, però sono finito a terra. Mi dispiace molto per il team, infatti mi sono scusato con loro appena rientrato al box, dato che l’errore è mio e siamo ancora in lotta per il titolo costruttori”.

Come lo consideri questo passo falso?

“Penso sia stata comunque una gara bella, alla fine sono umano, non una macchina, può capitare di sbagliare. Mi servirà sicuramente da lezione per preparare il prossimo anno”.

La Honda ha dimostrato fin da subito di avere gran potenziale su questa pista.

 “Il podio era l’obiettivo finale, avevo un ritmo costante e allora ho voluto provarci. Ci tenevo a celebrare il titolo di settimana scorsa con una vittoria, però non è andata come speravo”.

Questo weekend il meteo ha senza dubbio condizionato.

“Sicuramente soffrivamo qualcosa nelle curve lente. Di certo questo circuito rimane tra i mie favoriti, anche se questo è il mio secondo errore”.

Cosa ti hanno detto quando sei rientrato al box?

“Lo sapevano che volevo ottenere un buon risultato, cercando di vincere la gara. Ho parlato con Santi Hernandez, mi ha detto di non dimenticarmi che sono il Campione”.

A vincere è stato Crutchlow.

“Sapevo che poteva fare una grande gara, aveva la giusta configurazione su questa pista e anche in passato ha dimostrato di essere molto competitivo in Australia. Sono felice per Honda e anche per lui, che è una persona graziosa (sorride)”.

Con Marquez fuori dai giochi, le speranze di Honda erano riposte in Nicky Hayden. L’americano era in lotta per la settima posizione, ma un contatto con Jack Miller lo ha costretto a gettare la spugna anzitempo.

"È stato un weekend con molti cambiamenti a causa del tempo, dove era tutt’altro che semplice adattarsi. Per fortuna il warm-up sull’asciutto ha aiutato. In gara ho sofferto qualcosa nei primi giri, poi però sono riuscito a trovare il ritmo e sentirmi bene”.

Poi c’è stato quel contatto.

“Dispiace molto perché era una bellissima lotta, purtroppo Miller mi ha abbattuto al tornantino e non c’è stato più nulla da fare. Potevo finire settimo, però queste sono le corse, soprattutto in un gruppo come quello con molti piloti. Mi dispiace soprattutto per Honda, dato che ci tenevo a regalare un buon risultato”.   

GUARDA LA GALLERY CON LE FOTO DELLE CADUTE DI MARQUEZ E HAYDEN

  

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