Nel venerdì di Phillip Island sono piovute… critiche sulla Michelin. Molti piloti, Valentino in testa, si sono lamentati della scelta di portare la gomma super soft da bagnata all’anteriore e poi limitarne l’utilizzo per un massimo di 10 giri. I timori del costruttore francese derivavano dal GP di Brno, quando quella copertura andò in pezzi durante la gara. In Repubblica Ceca però era estate e la pista andò man mano asciugandosi, in Australia, invece, sembra inverno e l’asfalto era un lago.
“Abbiamo portato quella gomma perché pensavamo che i piloti potessero trovare molta pioggia e temperature basse al mattino - si difende il numero uno di Michelin Nicolas Goubert - E’ fatta per condizioni del genere”.
Il manager francese ammette che le caratteristiche di Phillip Island sono molto diverse da quelle di Brno, “questa non è una pista impegnativa per l’anteriore e non ci sono brusche frenate”, e non risolve quindi il perché si sia deciso di obbligare i piloti a fermarsi dopo 10 giri.
Però, apre anche alla possibilità di cambiare idea: “esamineremo i dati raccolti, poi decideremo”.
Michelin aveva cercato di prepararsi al meglio per questo appuntamento, storicamente fra i più difficile della stagione per le gomme.
“Abbiamo portata tre opzioni all’anteriore e due al posteriore, inclusa una copertura asimmetrica perché questa pista gira quasi tutta a sinistra e la parte destra si scalda di meno ed ha bisogno di una mescola più morbida - spiega - Per condizioni come quelle del pomeriggio non si può fare molto. Teoricamente si potrebbero costruire gomme con scolpiture più profonde ma diventerebbero instabile e sarebbero comunque inutili: quando c’è così tanta acqua di solito la direzione gara interrompe le prove”.