Tu sei qui

MotoGP, GP Motegi: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Marquez imperatore del Giappone, Rossi e Lorenzo si leccano le ferite. Luci e ombre sul podio di Dovizioso

GP Motegi: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Share


La Honda non avrebbe potuto desiderare di meglio: vittoria della gara e del Mondiale a casa propria. Quando si ha Marquez, è permesso sognare in grande. L’enfant prodige è ormai un monumento della MotoGP per cui i record sono tante medaglie che ne illuminano la fiducia.

Lui e la Honda sono la coppia più bella del mondo e non dispiace loro degli altri. Che poi sono Rossi e Lorenzo, sincronizzati nella battuta a vuoto. La lotta per quest’anno è finita, con delusioni e rammarichi come strascico.

Poi c'è la questione Ducati, che lotta con il solo Dovizioso. Andrea riesce a salire sul podio ma ormai dalla Rossa ci si aspetta qualcosa di più.

Tra poco c'è Phillip Island, in tanti vorranno la rivincita.

IL BELLO – Si può vincere un titolo senza essere un campione, ma non è il caso di Marc Marquez. Più che piccolo diavolo è ormai un satanasso per cui nulla è impossibile. Ha vinto il migliore e in tutti i sensi: il più veloce, il più regolare, il più lucido. Lo spagnolo ha saputo smussare gli spigoli troppo vivi del suo carattere e plasmato per sé la migliore immagine. Ha 23 anni e 5 titoli, non bisogna stupirsi per quello che ha fatto, ma per quello che farà.

IL BRUTTO – Hiroki Ono è la controparte di Paperino in Moto3. Al sabato fa la pole, ma viene retrocesso in quarta posizione. La domenica va sul podio ma viene squalificato. La bilancia ha detto che era di 4 etti sotto il peso minimo di moto più pilota e poco importa che lui ne abbia persi 8 nella gara. L’unica soddisfazione è che la prova costume per il giapponese non è un problema.

IL CATTIVO – Non c'è fine settimana che alla Michelin non arrivi una tirata d’orecchie da qualche pilota. A volte più di uno. Non è che con le gomme francesi si cada di più rispetto al passato, ma in terra ci vanno i migliori e i loro ruzzoloni fanno un rumore assordante. A Clermont Ferrand farebbero bene ad ascoltare.

Valentino RossiLA DELUSIONE – Erano partiti come una corazzata inaffondabile, ma si sono aperti da soli la falla nello scafo. Valentino Rossi e Jorge Lorenzo dovevano dare e darsi battaglia, l’hanno persa entrambi e sono solo riusciti ad aggiungere un altro zero alla loro classifica. Il Dottore doveva provarci, il maiorchino poteva accontentarsi, ma le intenzioni valgono poco.

LA CONFERMA  – A voi l’esegesi del secondo posto di Andrea Dovizioso. È un buon risultato per una Ducati e un pilota che avevano faticato nelle ultime gare. È il solito piazzamento di lusso e non aggiunge nulla a una stagione buona, ma nulla di più. Il famigerato bicchiere mezzo…

L’ERRORE – Non uno ma due, quelli di Alex Rins che nelle libere è andato a terra peggiorando la situazione della spalla già infortunata e in gara si è ripetuto. In quest’ultimo caso, la botta l’ha data alla classifica più che al fisico. Zarco ringrazia per i 20 punti omaggio, meglio che al supermercato.

LA SORPRESA – Andrea Migno è partito per la prima volta in pole senza essere stato il più veloce in qualifica. Nicolò Bulega è andato per la prima sul podio senza salirci. Entrambi devono una cena a Ono.

IL SORPASSO – Ragionato e perfetto nell’esecuzione: scegliamo quello di Bastianini su Binder nell’ultimo giro della Moto3. Gli è valso una vittoria che mancava da tanto (troppo) tempo.

Taro SekiguchiLA CURIOSITA’ – A quarant’anni suonati si è preso la soddisfazione di fare un’altra gara nel Mondiale, anche se è arrivato ultimo. E’ Taro Sekiguchi (in passato correva in 250 nel Campetella in coppia con Battaini) e si è schierato con il suo team in Moto2. Ha battuto Valentino… almeno per quanto riguarda l’età.

IO L’AVEVO DETTO – Hector Barbera dopo avere saputo di guidare la Ducati GP16: “qualche giorno fa ho sognato che a Motegi c’era il sole e io salivo sul podio”. Mai andare a dormire subito dopo avere mangiato pesante.

Articoli che potrebbero interessarti