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MotoGP, Marc Marquez, il Mondiale in dieci scatti

La stagione del fenomeno Honda, dai trionfi di Rio Hondo e Austin a quelli di Aragon e Motegi

Marc Marquez, il Mondiale in dieci scatti

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Non facciamoci trarre in inganno dai numeri, perché tutto non è stato così semplice e scontato. Se riavvolgiamo il nastro a quel primo test di Sepang, la situazione in casa Honda era tutt’altro che rosea. Mentre Lorenzo e Rossi volavano con le Yamaha, lo spagnolo doveva fare i conti con un distacco che si aggirava attorno al secondo al termine della tre giorni malese. Le Michelin e la centralina unica rappresentavano un ostacolo più difficile del previsto da oltrepassare. È in quel momento che Marc Marquez ha capito che doveva cambiare mentalità, come lui stesso ha affermato dopo il trionfo di domenica a Motegi.

Così, dopo una gara sulla difensiva in Qatar, nel rebus di Rio Hondo il 93 mette tutti d’accordo, dimostrandosi mago del flag to flag, ottenendo il primo successo stagionale.

Dall’Argentina a Austin il passo è breve. Il Texas è la roccaforte del pilota Honda. Lì non ha mai sbagliato e anche in questa occasione il pronostico è stato rispettato. Lo si era capito fin dal venerdì che Marc avesse una marcia in più. Mentre in gara Rossi finiva a terra, lui scappava verso il secondo centro stagionale, aumentando il distacco in Campionato.

La strada però non è tutta in discesa, perché a Le Mans deve fare i conti con la prima e unica caduta in gara della stagione. Lui però non vuole saperne di gettare la spugna, si rialza, riprende la propria moto e giunge al traguardo portando a casa tre punti, mentre Rossi e Lorenzo sono sul podio a festeggiare la doppietta Yamaha.

Marquez sa che non deve rischiare, l’ha promesso ad inizio stagione alla squadra che avrebbe cambiato mentalità. Troppo forte però la tentazione di vincere al Mugello dopo il ritiro del Dottore. Ci prova in tutti i modi, ma sul lungo rettilineo la Yamaha di Lorenzo dimostra di avere qualcosa in più rispetto alla Honda del connazionale.

Barcellona potrebbe quindi diventare l’occasione giusta per il riscatto, ma nel finale le gomme lo tradiscono. Ecco allora emergere la sua mentalità da ragioniere, accontentandosi del secondo posto alle spalle di Rossi al termine di un avvincente testa a testa.  Non gli resta che consolarsi con la leadership del Campionato, vista la caduta di Lorenzo. Da quel momento, ne se la farà più sfuggire. In quello che è un weekend nero per la MotoGP, Valentino e Marc mettono da parte le polemiche dello scorso finale di stagione, stringendosi la mano. Finalmente, verrebbe da dire.

Ad Assen non c’è il sole e l’asciutto di due settimane prima al Montmelò. Questa volta il meteo è una vera e propria lotteria, basta un minimo per mandare in fumo la gara. Marquez lo sa e non cerca rischi. L’unico se lo prende in qualifica, dove finisce a terra e per rientrare immediatamente ai box e prendere la seconda moto, ruba lo scooter del fotografo Tino Martino, promettendogli di restituirglielo a fine qualifica. La domenica servono pazienza e nervi saldi, Rossi cade, Lorenzo è in piena crisi, lui termina secondo alle spalle di Miller. È in questo momento che inizia la sua fuga.

In Germania ci pensa ancora una volta il meteo a recitare la parte di protagonista. Bisogna evitare ogni minima sbavatura per non compromettere quanto fatto al TT. In gara un errore fa scivolare Marquez nelle retrovie. La corsa si fa quindi tutta in salita per lui. Nello sport però non conta soltanto il singolo, bensì la squadra. Così, mentre l’asfalto tedesco inizia ad asciugarsi, dal box giunge tempestiva la comunicazione al pilota di rientrare per il cambio moto. Una strategia che nell’arco di tre tornate si rivelerà semplicemente perfetta. Marquez si dimostra nuovamente re del cambio gomme e in Germania è trionfo con Rossi e Lorenzo che finiscono ottavo e quindicesimo. Un successo che pesa come un macigno nella rincorsa al titolo.

Marc Marquez lo conosciamo bene, è uno di quei piloti che cerca sempre il limite in prova, costi quel che costi. Nelle qualifiche di Brno, il fenomeno ci delizia con questa manovra per tenere la propria Honda quando ormai il contatto con l’asfalto sembrava inevitabile. Una numero da immortalare sul proprio cellulare.

La rincorsa al Mondiale subisce un forte scossone ad Aragon. Il successo del 93 spegne definitivamente le speranze di rincorsa da parte di Rossi e Lorenzo.

È solo questione di tempo il quinto titolo per l’alfiere Honda. Il primo match ball è già a Motegi. Sappiamo tutti com’è finita. Le immagini parlano chiaro.

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