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MotoGP, Marquez Mondiale: ho perso la testa, ma solo per un giro

"Quando ho realizzato di avere vinto sbagliavo tutte le curve. Ho sconfitto la pressione per questo titolo che dedico a mia nonna"

Marquez Mondiale: ho perso la testa, ma solo per un giro

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L’impossibile non esiste e Marquez l’ha scoperto nel migliore dei modi a Motegi. Una pista in cui non aveva mai vinto in MotoGP e per prendersi il titolo non sarebbe comunque bastato perché serviva un disastro da parte della coppia Yamaha. In 7 anni di convivenza Rossi e Lorenzo non erano mai caduti entrambi nella stessa gara, prima di oggi.

Marquez ha guidato alla perfezione e il destino ha fatto il resto: a 23 anni ha vinto già 5 titoli iridati e nessuno ci era mai riuscito prima. La giornata perfetta del piccolo diavolo è stata un ottovolante di emozioni, un frullatore di felicità che Marc ha cercato di tradurre in parole.

Come ti senti?
E’ un’emozione straordinaria. Quando mi sono svegliato questa mattina era tutto normale, ho fatto colazione alla stessa ora e sono anche andato in bagno alla stessa ora (ride). Semplicemente non pensavo che fosse possibile vince il titolo qui”.

Non ne parlavate neanche fra di voi?
Mio fratello mi ha detto che se fosse successo qualcosa ci saremmo visti alla curva 3, ma una volta passato il traguardo non sapevo neanche se ci fossero le magliette celebrative. Invece i ragazzi del team hanno creduto in me”.

Non hai idee per festeggiare?
“E’ successo tutto troppo in fretta, ma le feste migliori sono quelle che non ti aspetti. Incominceremo nel box e poi vedremo quando finire (ride)”.

Hai già pensato a chi dedicare questa vittoria?
A mia nonna, che è venuta a mancare quest’anno. Oggi sarebbe stata molto contenta”.

Che gara è stata?
Santi (Hernandez, il suo capotecnico ndr) sullo schieramento mi ha detto di stare calmo, ma io mi sentivo bene. Ho fatto una buona partenza, non mi succede mai, poi è iniziata una battaglia con Valentino. Mi superava in modo strano, mi sembrava nervoso, ho capito che non era la mia lotta. Ho deciso di spingere e andare via.

Poi Rossi è caduto…
Quando me l’hanno detto, ho pensato solo a vincere la gara. Penso comunque che Valentino abbia fatto la giusta strategia, doveva provarci”.

Poi è caduto anche Lorenzo…
In quel momento non ho più capito niente, non sapevo neanche dov’ero: entravo in una curva da prima in terza marcia, in un’altra da quarta in quinta. Allora ho ritrovato la calma, altrimenti Dovizioso mi avrebbe preso”.

Hai vinto il Mondiale con tre gare d’anticipo, te lo aspettavi?
In verità, i test invernali sono stati i peggiori di tutta la mia carriera. Ero andato dagli ingegneri della Honda e ho detto loro: io cambio mentalità nella prima parte dell’anno ma poi ho bisogno di voi. Mi hanno esaudito, la moto è migliorata molto”.

E’ bastato quello?
Quest’anno ho capito cos’è veramente la pressione, prima non avevo mai provato quella sensazione. L’anno scorso avevo sbagliato tanto e il finale era stato duro. Questo mi ha dato però anche motivazioni extra, sono rimasto concentrato solo sulla moto e sulla squadra. I ragazzi del team dicevano che ero diverso ma mi hanno aiutato molto: stare con loro, mangiare insieme mi ha permesso di gestire la situazione”.

Ci sei riuscito.
Questo è un campionato molto importante, sei un vero campione quando riesci a gestire la pressione. Mi sono dimenticato di tutti gli altri piloti, sarebbe stato facile andare in confusione”.

Abbiamo di fronte un nuovo Marquez?
L’anno scorso ho imparato una lezione importante e l’ho fatto a caro prezzo. Ho capito che dovevo stare calmo e spingere solo quando ne avevo la possibilità”.

Hai iniziato così la stagione?
“Dopo le vittorie in Argentina e Austin mi sono trovato in testa al campionato e ho provato a gestire la situazione. Ma a Le Mans ho sbagliato e quello è stato il momento peggiore della stagione. Però sono rimasto calmo”.

Sei stato anche molto tempo senza vincere…
“Dopo la Germania non riuscivo più e ho incominciato a essere nervoso. Alzamora mi diceva di stare calmo e abbiamo incominciato a guardare il calendario per capire dove attaccare. Aragon era il posto giusto e così è stato”.

Quando la Honda è veramente cresciuta?
Dopo i test di Brno, quando hanno portato le ali più grandi. Da quel momento in poi è andata sempre meglio”.

Le Michelin ti hanno invece creato problemi all’inizio?
Ho incominciate a capirle bene dopo il GP di Barcellona. In quella gara, per la prima volta, ero vicino a Valentino e guardandole ho capito molte cose. Da lì in poi ho incominciato a usarle in un altro modo”.

Ora rimangono tre gare alla fine dell’anno, cosa dobbiamo aspettarci da te?
“Ora che il titolo è vinto, penso che rivedrete il vecchio Marquez (ride)”.

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