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MotoGP, Ducati, Honda e Yamaha: prove tecniche di 2017

Le tre Case sono già al lavoro sulle moto per l'anno prossimo, fra evoluzioni e rivoluzioni più o meno annunciate

Ducati, Honda e Yamaha: prove tecniche di 2017

Può sembrare quasi un assurdo ma, nonostante il titolo ancora da assegnare, la MotoGP è già da un po’ entrata in ottica 2017. Non parliamo dei piloti, ma delle Case che da mesi si stanno rimboccando le maniche per preparare le nuove moto per la prossima stagione. I test di agosto di Brno, storicamente, erano l’occasione per i giapponesi per fare debuttare le moto dell’anno che verrà ma questa volta così non è stato.

Ciò non significa che i reparti corse stiano dormendo, anzi i preparativi fervono e sia Honda che Ducati che Yamaha hanno molti compiti da fare. Perché in MotoGP il pilota fa ancora la differenza ma non i miracoli e non c’è niente di più controproducente di avere un campione su una moto non all’altezza.

HONDA E IL SUO MOTORE - A Tokyo si sono già dati un bel da fare per il 2017 e sia Marquez che Pedrosa hanno potuto saggiare il V4 per il prossimo anno, prima a Misano e poi ad Aragon. Nelle scorse stagioni, il propulsore non aveva convinto troppo i piloti e HRC questa volta ha voluto giocare d’anticipo.

Anche perché i regolamenti non solo impediscono lo sviluppo nel corso del campionato, ma prevedono anche la consegna di tutte le unità alla prima gara. Significa che, se qualcosa va storto e lo si scopre troppo tardi, non c’è tempo per correre ai ripari.

I test in Italia e Spagna sono serviti a raccogliere informazioni utili in vista di Valencia, occasione in cui i piloti daranno agli ingegneri le ultimi indicazioni per i compiti invernali.

Nel complesso, la RC213V è la moto che è stata maggiormente affinata in corso di quest’anno. Non parliamo di chissà quali rivoluzioni, ma di un lavoro certosino che ha permesso a ben 4 piloti diversi di vincere con lei. Nessun’altra Casa ci è riuscita e vorrà dire pur qualcosa.

YAMAHA SI PREPARA ALLA RIVOLUZIONE - Forse è una parola un po’ forte e probabilmente non si tratterà di uno sconvolgimento radicale, ma la M1 sembra avere bisogno di un lifting. Ultimamente, anche Valentino ha ricordato ai tecnici di Iwata che la Yamaha non vince una gara da tanto (troppo) tempo: “in queste ultime gare dobbiamo almeno costruire solide basi per il futuro”.

La M1, nelle prime gare dell’anno, era la moto più in forma e ora sembra avere perso parte del suo smalto. Inoltre, gli ultimi aggiornamenti ciclistici sono stati scartati. Il telaio che prevedeva il tappo del serbatoio sul codone non è mai stato usato e anche l’ultima evoluzione è stata accantonata da Rossi.

La politica dei piccoli passi ha pagato nelle ultime stagioni, ma sembra essere arrivato il momento di cambiare passo. Non per niente, dopo i test a Valencia gli uomini in blu voleranno a Sepang per due giorni di test.

UNA DUCATI PER LORENZO - Senza dubbio la Desmosedici GP16 è stato un passo avanti per la Rossa e infatti è arrivata la vittoria che a Borgo Panigale si inseguiva da tempo. Però, Ducati non è ancora perfetta e in alcuni circuiti la migliore concorrenza è ancora in vantaggio.

Con l’arrivo di Lorenzo l’obiettivo è solo quello di giocarsi il Mondiale, lo richiedono un pilota della stazza del maiorchino e gli investimenti a sette zeri fatti per averlo. Quindi la GP17 - o come si chiamerà - dovrà eliminare gli ultimi nei.

A rendere la corsa più pressante è il nulla osta negato da Yamaha per cui Jorge potrà salire, nel 2016, sulla sua nuova moto solo nei due giorni di testa a Valencia. Per quella data, la nuova Desmosedici dovrà quindi essere pronta. Ducati, negli ultimi anni, aveva fatto debuttare il nuovo modello a febbraio in Malesia ma questa volta non sarà possibile.

Lorenzo dovrà potere provare la nuova moto per fornire le sue indicazioni e indirizzarne lo sviluppo.

Inoltre, Gigi Dall’Igna dovrà fare a meno delle ‘sue’ ali e sicuramente avrà già in mente qualche invenzione. Sulla moto di Pirro si è già vista una ruota lenticolare, segno che lo sviluppo aerodinamico continuerà a essere un fiore all’occhiello della Rossa.

 

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