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MotoGP, GP Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Marquez profeta in patria, rispunta Lorenzo e Valentino è costretto ad arrendersi. Brutta figura per Michelin

GP Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Marc Marquez è stato profeta in casa e ha spiegato a tutti che la sua legge è ancora valida e che il polso destro ha ancora la meglio sulla materia grigia. Ha usato Aragon come un suo parco giochi, invitando anche gli amichetti, ma solo per umiliarli.

Con un piccolo diavolo gigante, anche lo squalo Lorenzo è sembrato un pesce fuor d’acqua. Quel secondo posto vale tanto per lui e significa il trampolino da cui lanciarsi nelle prossime gare. Valentino cerca di festeggiare il podio, ma sa che ormai Marquez si sta dirigendo verso il titolo con velocità curvatura.

Intanto la Michelin crea guai alle Ducati e a Pedrosa e le Aprilia alzano la testa. Le sorprese non mancano mai, anche se la serie di vincitori diversi è interrotta.

IL BELLO – Marquez è in ballo per due premi Nobel. Il primo per la matematica, dato che riesce sempre a far uscire il risultato migliore per lui, il secondo per la fisica di cui riscrive le leggi a proprio piacimento. In attesa di notizie da Stoccolma, ad Aragon ha dominato fine settimana e campionato, lasciando al box il vestito da ragioniere che non gli è mai calzato a pennello.

IL BRUTTO – Quello che è successo alle gomme non si cancella. Dovizioso e Pedrosa hanno parlato con piglio da diplomatici, ma il boccone amaro era fermo in gola. Per sapere con chiarezza quello che è successo aspettiamo la versione di Michelin, ma qualcosa è andato storto e qualcuno dovrà prendersi le proprie colpe.

IL CATTIVO – A volte un dito medio o un gesto dell’ombrello valgono più di mille parole, non fanno male a nessuno e scaricano la tensione. I veri uomini del motomondiale devono però comportarsi da educande, stando ben attenti a non ferire la sensibilità degli spettatori. Che poi vedono (e fanno) ben di peggio nelle strade della loro città. Trecento euro per un gestaccio, a volte, sono soldi ben spesi. Ora aspettiamo la prossima regola politicamente corretta, abbiamo delle idee: in ginocchio sui ceci dopo una parolaccia in conferenza stampa, dieci flessioni per un dito nel naso, un giro di chiglia per un sorpasso aggressivo.

Alvaro Bautista e Stefan BradlLA CONFERMA  – Aprilia c’è, e lotta insieme a noi. Notizia non così scontata dopo una prima parte di stagione passata nel purgatorio della classifica. A Noale, quest’estate, le moto sono state più importanti delle vacanze e i risultati si vedono.  Bautista e Bradl ci hanno messo del loro, i tecnici anche e da Aragon si va via tutti felice e contenti.

LA DELUSIONE – E’ quella che rimane dopo avere visto la rimonta di Valentino scontrarsi contro il muro Marquez. L’aritmetica concede ancora qualche possibilità a Rossi, ma servirebbe anche l’aiuto degli astri e di qualche supereroe scelto a caso. La speranza è l’ultima a morire, sempre che Marc non decida di ucciderla a Motegi.

L’ERRORE – Più che un derby, un destruction derby quello tra Petrucci e Redding. La colpa è di Danilo, che dopo avere interpretato il birillo in prova si è trasformato in palla demolitrice per il compagno di squadra. Gli toccano una strigliata e una doccia fredda per riordinare le idee.

Jorge LorenzoLA SORPRESA – Non sarà stato esattamente lo squalo promesso dal casco, ma almeno la figura del barracuda l’ha fatta. Jorge Lorenzo finalmente ha fatto pace con le gomme e si è ributtato in quella mischia che da un po’ di tempo vedeva solo da lontano. Il letargo sembra terminato.

IL SORPASSO – Brad Binder il braccino non sa neanche cosa sia, fino alla fine ha lottato e superato, come se non ci fosse il titolo in palio. Che è arrivato ed è più che meritato. Il Sud Africa ha scoperto che esiste il motociclismo dopo più di trent’anni, mica male.

LA CURIOSITA’ – Alex Rins è nato a pochi chilometri dal Motorland di Aragon e poco giorni prima del GP ha inaugurato il suo distributore di benzina. Si chiama 42oil e ha i cordoli in entrata e uscita. Abbiamo controllato, mancano le ombrelline.

IO L’AVEVO DETTO – Jorge Lorenzo al sabato: “sul podio non ci vado”. Che bello sbagliarsi.

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