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MotoGP, GP Silverstone: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Vinales Top Gun di nome e di fatto. Rossi e Marquez danno spettacolo mentre Lorenzo continua ad arrancare

GP Silverstone: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Ora Maverick è Top Gun di nome e di fatto. In questa stagione mancava ancora all’appello la Suzuki e Viñales ha risposto forte e chiaro. Così, mentre sperimentava la dolce solitudine della fuga, dietro si scatenava l’inferno.

Protagonisti Crutchlow, a cui la paternità ha dato la marcia in più, Marquez, che ha lasciato la calcolatrice al box, Rossi, sempre pronto per feste a base di sorpassi, e Iannone, un altro che non si tira mai indietro quando c’è da superare. Silverstone senza la pioggia ha regalato emozioni e colpi di scena e viene da fregarsi le mani in vista di Misano.

Anche perché ormai siamo ben messi anche in Moto2 e Moto3, dove la scuola italiana non ha più niente da invidiare a quella spagnola. Guardare le classifiche per credere.

IL BELLO – Abbiamo fatto un sogno, un sogno in cui per sette gare c’era sempre un vincitore diverso. In cui c’erano sorpassi e duelli, di quelli in cui il cuore si ferma per un attimo e poi continua a battere. E Ducati e Suzuki erano di nuovo vincenti e le gare appassionanti, così potevamo prendere in giro i cugini della F1 con i loro GP catatonici. Se era veramente un sogno, non svegliateci.

Andrea IannoneIL BRUTTO – La Ducati è sempre stata una ‘moto da uomini’ ma a Silverstone si è esagerato. I due Andrea, più che guidare si sono esibiti in una gara di sollevamento pesi, in cui ha vinto il peso. Niente di drammatico, manca poco per rendere perfetta la D16 ma la lezione è stata… pesante.

IL CATTIVO – Proust ci mise 13 anni a scrivere “Alla ricerca del tempo perduto”, Lorenzo non ha tutto quel tempo per ritrovare la velocità smarrita. Silverstone è stato un altro capitolo sbagliato, con la macchia nera dell’asfalto asciutto. Jorge deve rialzarsi e in fretta, il martello sembra un po’ arrugginito e non per colpa della pioggia.

LA DELUSIONE – Una strigliata alla cosiddette “seconde guide”. Aleix Espargarò si prende 16 secondi dal Viñales, Pedrosa continua a galleggiare nella terra di nessuno . Non sono comparse ma recitano in quel ruolo.

LA CONFERMA  – Suzuki e Viñales, la coppia funziona. Come due fidanzatini sono entrati timidamente in società, ma con le idee chiare e la voglia di diventare re. La prima parte della corona è sulla testa, peccato che il rapporto sia destinato a finire. Ma di quei due sentiremo ancora parlare.

Valentino Rossi e Marc MarquezIL SORPASSO – Capitolo che spetta di diritto a Rossi e Marquez, per dirla con Valentino: campioni di “ignoranza”. Che in moto non è un difetto, ma una qualità. Infatti i due hanno dato lezioni a tutti, nonostante ogni volta che incrocino le traiettorie si respiri un’atmosfera da guerra fredda. Ma poi qualche sportellata mette d’accordo tutti e chi ci guadagna è lo spettacolo. Cento di questi sorpassi.

LA SORPRESA – Una stagione difficile nel 2015, il rilancio nel CEV e una gara a Silverstone corsa col piglio da boxeur. Quella di Stefano Manzi non è stata una semplice rimonta, ma una rivincita contro tutti e tutti. Il podio mancato di poco non rovina una giornata speciale, sperando che ora qualcuno si decida di dargli una moto. Poi ci sono stati Bagnaia e Morbidelli sul podio, ma loro non sono stati una sorpresa, come i tanti italiani veloci in Moto.

L’ERRORE – Da dominatore a demolitore, la parabola di Zarco in Inghilterra punta verso il basso. Un attacco improbabile che costa la gara sia a lui (penalizzato) che a Lowes. Rins, in un weekend opaco, ritorna a sperare nel titolo senza particolari meriti. Questa volta il backflip non è riuscito.

LA CURIOSITA’ –  Non solo moto, Maverick Viñales a Silverstone ha guidato anche una strana auto motorizzata Hayabusa. La vedete qui a lato.

IO L’AVEVO DETTO – Pol Espargarò giovedì: “Alex Lowes finirà tra i primi 13”. Domenica l’inglese era 13°, un gran bel debutto per uno che aveva guidato l’M1 solo per 15 giri prima di Silverstone.

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