Kawasaki: allo studio la moto che si "preoccupa" del pilota

Quante volte abbiamo coccolato, lustrato, accarezzato la nostra moto? Adesso è forse giunto il momento che un po' di queste attenzioni vengano ricambiate. Kawasaki ha infatti avviato uno studio sull'Intelligenza Artificiale applicata alla due ruote.

Lo studio, che ha come obiettivo principale la sicurezza, consentirà alla moto di dialogare con il proprio pilota percependone stato d'animo, destrezza e velocità di guida adattando di conseguenza le proprie impostazioni (prestazioni del motore, setting delle sospensioni) sulla base di questi dati. 

Come? La tecnologia che consentirà tutto questo è già esistente: si chiama "Emotion Engine" ed è in grado di interpretare le emozioni di un pilota e anche di sviluppare una propria personalità (qui però per molti la cosa potrebbe essere inquietante). Può sembrare fantascienza, ma l'Emotion Engine è già in uso nel mondo reale ed è stato sviluppato da una società chiamata Cocoro SB, una filiale di Softbank, una società di telecomunicazioni che è la terza più grande azienda pubblica in Giappone.

Softbank ha di recente siglato un accordo con la società francese Aldebaran Robotics con lo scopo di creare un prodotto chiamato Pepper, il primo robot in grado di leggere le emozioni. Il robot è già stato venduto a diverse imprese in Giappone e in Europa per l'utilizzo in ambienti riguardanti la vendita al dettaglio. Softbank sta invitando attivamente sviluppatori di terze parti per lavorare al programma di Intelligenza Artificiale e la Kawasaki si è mostrata molto interessata tanto da avviare una partnership con l'azienda per un'applicazione in campo moto.

Kawasaki non è l'unica azienda dilettarsi con l'IA . Il mese scorso la Honda ha annunciato l'intenzione di adattare il sistema Softbank Emotion Engine per i veicoli, anche se non è ben chiaro se questo includa anche le moto.