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SBK, Melandri in sella alla Ducati sino allo sfinimento

"Ad un certo punto non avevo più energie. Sono piccolino,  ho bisogno di un serbatoio particolare"

Melandri in sella alla Ducati sino allo sfinimento

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di Gianmaria Rosati

Terzo ed ultimo giorno di test terminato per Marco Melandri ed il team Ducati Aruba, e la sensazione è quella che il primo approccio tra il ravennate e la Panigale R sia stato molto positivo.  Marco infatti pare aver sfruttato appieno i tre giorni a disposizione, almeno fino a quando il fisico lo ha assecondato, migliorando giro dopo giro il proprio crono fino ad avvicinarsi notevolmente ai due piloti titolari Giugliano e Davies. Quest’ultimo in pista anche oggi per recuperare la giornata di lunedì, persa per un problema fisico.

Partiamo da questa terza giornata. Su cosa hai lavorato e quali sono le sensazioni?

“Stamattina abbiamo fatto alcune prove sul posteriore, lavorando su vari equilibri tra molle, precarico ed idraulica. Tutto per cercare di capire quale sia la strada più adatta da prendere per assecondare il mio stile di guida. Nel pomeriggio invece ci siamo concentrati sulla distribuzione dei pesi, ma ad un certo punto non ho più avuto le energie necessarie per capire davvero i comportamenti della moto che percepivo, quindi dovrò rivedere le modifiche che ho provato”. 

Voci di corridoio dicono che hai fatto segnare tempi molto interessanti .

“Si siamo contenti. Non sono ovviamente ai livelli di Davies, ma non era nemmeno quello che cercavo, anche perché un anno senza moto si fa sentire. Per cercare un migliore crono avrei dovuto provare a spingere stamattina quando era più fresco, ma non è importante; rimane il fatto che sono andato meglio di quanto mi aspettassi”.

Quali sensazioni particolari ti ha trasmesso un bicilindrico come la Panigale?

“Ho avuto la conferma che il carattere del bicilindrico mi piace molto, sia in accelerazione che in frenata. La squadra inoltre mi sta aiutando molto; loro cominciano a capire meglio le mie indicazioni ed io sto conoscendo il loro metodo di lavoro. Sono rimasto stupito in particolare dalla precisione dell’anteriore, fondamentale per il mio stile di guida”.

Un bilancio generale di questi test?

“Ogni giorno il mio approccio è stato sempre più positivo, e le cose sono andate migliorando progressivamente. L’imperativo rimane correggere la posizione in moto, dato che essendo un po’ piccolino ho bisogno di un serbatoio leggermente particolare. Già adesso comunque non vedo l’ora di tornare in moto, e posso dire che è andato tutto per il meglio”.                                                                                                                                  

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