Tre podi in sei gare, l’ultimo sotto il bagnato a Brno in una gara in cui commettere un errore era semplicissimo. Fabio Di Giannantonio è un debuttante, ma ha dimostrato la maturità di un veterano. Gresini e Cecchini avevano visto lungo su questo ragazzo romano trapiantato in Romagna da qualche mese.
“E’ una ficata (con la 'c' come tutti i veri romani N.d.R.). Ero partito per fare bene, ma non mi aspettavo una cosa del genere”.
Sei arrivato vicinissimo a Martin…
“Negli ultimi giri volevo provarci, ma poi ho pensato che ero sul podio e andava bene così. All’ultimo giro in verità ho tentato di attaccarlo, ma Jorge andava veramente forte ed ero troppo lontano, allora mi sono accontentato e preparato all’impennata sul traguardo (ride)”.
Asciutto o bagnato, sei competitivo in tutte le condizioni…
“Come sempre, ha aiutato l’allenamento a casa, giro con qualsiasi mezzo, in tutte le condizioni e questo mi permette di arrivare pronto. Questa è una pista che mi piace molto e che conoscevo dalla Rookies Cup, sono arrivato carico e con tanta voglia di fare. Poi come compagno di squadra ho Bastianini, è un riferimento importante”.
La Rookies Cup è quindi una buona scuola?
“Le moto sono standard, ti prepara all’1%, di quello che accade nel Mondiale, qui la moto va forte di brutto”.
Qual è il prossimo passo?
“L’obiettivo è crescere e se a fine anno sarò migliore debuttante ancora meglio”.
Sarà un derby con italiano con Bulega?
“Nicolò è arrivato più preparato al Mondiale, guidava la Ktm già da qualche anno, ma io devo pensare a me stesso”.
Dopo tre posi, non pensi a qualcosa in più?
“Magari prima della fine dell’anno faccio l’ultimo 'tac', ce provamo!”.
Romagnolo sì, ma solo d’adozione non di parlata.