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È uscito allo scoperto. La seconda sessione del pomeriggio esalta Marc Marquez e la Honda. Dopo una mattinata in ombra, lo spagnolo ha tirato fuori gli artigli, siglando il riferimento della FP2 in 1’55”840, addirittura tre decimi meglio in confronto al turno inaugurale. Protagonista a metà prova di una manovra felina in curva 13, che gli ha permesso di rimanere in sella alla moto quando era praticamente a terra, il 93 ha atteso il finale per piazzare la zampata vincente.
Poco più di un decimo il distacco rifilato alla concorrenza, con Andrea Iannone (+0.104) a capitanare il gruppo degli inseguitori. La Ducati del pilota di Vasto fatica nel tratto centrale del circuito ceco, ma nel finale guadagna quei decimi che gli servono per mantenersi vicino alla vetta. Discorso esattamente opposto per il compagno Dovizioso (+0.395), a cui manca quel passo avanti nella parte conclusiva per rimanere attaccato al vertici. Il forlivese infatti è sesto, ma meno di quattro decimi lo separano dalla Honda numero 93.
Il pomeriggio di Brno promuove anche Jorge Lorenzo, finalmente ritrovato, a tal punto da accusare soltanto 33 millesimi di ritardo da Iannone e precedere in terza posizione un sorprendente Hector Barbera (+0.284). Lo spagnolo si ripete nuovamente, portando la propria Ducati Avintia davanti alla Yamaha M1 di Rossi per soli 50 millesimi. Il Dottore migliora di tre decimi il tempo del mattino, ma serve qualcosa in più nel secondo e terzo settore.
Chi delude è invece Maverick Vinales, che archivia il venerdì pomeriggio con il nono crono a oltre sette decimi dalla leadership (+0.775), preceduto dal compagno Aleix Espargarò e addirittura Bradley Smith. Nuovamente fuori dalla top ten Danilo Petrucci (+1.212), tredicesimo, seguito da Scott Redding, protagonista di una caduta ma senza riportare conseguenze.
