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Gerhard Berger: è la MotoGP l'unico vero motorsport!

L'ex ferrarista: "Mi affascina il rapporto potenza-grip. Contento che Rossi non sia andato in F.1"

Gerhard Berger: è la MotoGP l'unico vero motorsport!

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Gerhard Berger non ha bisogno di presentazioni: in F.1 dal 1984 al 1997 ha preso parte a 210 Gran Premi, vincendone 10 ed arrivando due volte terzo in campionato (1988 e 1994).

In pista con ATS, Arrows, Benetton, è stato fra i piloti Ferrari più amati ed anche l'indimenticabile compagno di squadra di Ayrton Senna in McLaren. Gerhard è anche un appassionato motociclista e non si è fatto scappare il Gran Premio d'Austria godendoselo dal box della Honda assieme a Mick Doohan.

"L'unico vero motorsport, attualmente, è la MotoGP, non ho dubbi in proposito - ha detto il pilota austriaco - la chiave per comprendere il motociclismo è il rapporto peso potenza. Senza praticamente aerodinamica a tenerli a terra, e con due sole ruote, i motociclisti hanno un incredibile rapporto potenza-aderenza. E' questa la chiave per ammirare ciò che fanno. La F.1, invece, ha troppe complicazioni e deve decidere se essere uno sport, uno show o solo un banco di prova per l'industria dell'auto. Ovviamente i tifosi vogliono lo show, e per questo io che sono un appassionato sono qui".

In F.1 i piloti sembrano anche essere meno liberi di esprimersi.

"E' vero, non riescono ad esprimere la propria personalità. Noi negli anni '80 eravamo una specie di cow boy, ed alla gente piaceva. Il successo del resto è una combinazione di personalità e prestazioni. Quando metti insieme le due cose nasce una superstar. Oggi in F.1 c'è Hamilton, la moto ha Rossi".

Sei un suo tifoso?

"Ovviamente mi piace moltissimo, ma adoro anche il modo di guidare di Marc Marquez. Diciamo che io tifo un po' per tutti, fino all'ultima curva".

Per un breve periodo di tempo Valentino è stato attratto dalla F.1. ha anche provato la Ferrari.

"Io lo preferisco alla guida di una motocicletta. Sono contento che sia rimasto nel suo sport".

Viviamo un momento fortunato dal punto di vista dei protagonisti con tre fuoriclasse come Rossi, Marquez e Lorenzo.

"Lo sport è così, ci sono stati momenti in cui in F.1 abbiamo avuto personaggi del calibro di Senna, Piquet, Mansell, Prost tutti assieme e prima ancora Lauda, Rosberg. Periodi fantastici".

Hai corso sui circuiti di tutto il mondo, che opinione hai del Red Bull Ring?

"Il nostro è uno sport pericoloso e non è possibile eliminare del tutto i rischi, ma questo mi sembra un tracciato abbastanza sicuro. Ci ho girato un paio di anni fa con una supersportiva KTM e mi sono divertito molto".

Hai toccato il ginocchio in terra?

"Per me è facile: ho le gambe molto lunghe (risata)".

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