Tu sei qui

SBK, Giugliano: “nel 2017 su una Kawasaki Puccetti”

“Voglio rimanere in SBK, amo questo ambiente. Ho varie opzioni, quella con Manuel è la più interessante”

Giugliano: “nel 2017 su una Kawasaki Puccetti”

Anche se il 2017 di Davide Giugliano non sarà con il team Ducati Aruba ufficiale, il pilota romano, simpatico, serio e professionale, tiene a ribadire che il suo principale impegno è finire la stagione al meglio, per sé stesso e per la moto che ama, prima di lanciarsi in nuove sfide future: "amo il colore rosso e la moto che guido, quindi, il mio obbiettivo principale è finire la stagione in crescendo con la Panigale, prima di dedicarmi ad altre avventure vestito di diversi colori..."

Con il mercato piloti ancora in fase di definizione, Giugliano, non ancora ventisettenne, resta uno dei pezzi migliori da piazzare e, dopo l’ingaggio di Marco Melandri a fianco di Chaz Davies per il prossimo anno, Davide commenta con grande oggettività: “Marco è uno dei piloti più forti in circolazione e per lui approdare nella squadra ufficiale Ducati sarà una bella esperienza oltre che una ottima opportunità di far vedere a tutti che sa andare forte in moto; sì, per Melandri la Ducati ufficiale sarà l’occasione per dimostrare il talento di cui è ancora dotato”.

Complimenti per la signorilità, non da tutti…

Macchè signorilità, io dico ciò che penso: Marco troverà un ambiente di lavoro eccellente ed una squadra pronta ad aiutarlo in ogni situazione, proprio come sta facendo con me. I frutti del nostro lavoro si stanno vedendo, dopo periodi di difficoltà (gli infortuni della passata stagione con relative lunghe pause)”.

Un altro signore è stato Johnny Rea, che ha caldeggiato la tua permanenza in SBK…

Ne sono onorato, detto da un campione del mondo! Sto lavorando per rimanere in questa categoria, amo questo ambiente e tutta la mia carriera, per ora, la ho disputata qui. Però, sai, a volte bisogna cambiare per avere nuovi stimoli e perché a volte si cambia e basta”.

Voci illustri ti danno sulla Kawasaki del team Puccetti, puoi confermare?

Sì, è vero: sto parlando con Manuel perché è una persona seria ed il suo team ha dimostrato di saper lavorare benissimo; correre con loro sulla Kawasaki ZX10R l’anno prossimo resta una delle mie opzioni, tra le più buone. La ZX10R è una moto vincente e sarebbe per me una scelta di primissimo valore. Sto anche parlando con altri team di livello molto alto, ma ancora non posso svelare quali”.

Davide sta anche molto attento ai movimenti di Aprilia e Yamaha, due marche che nel 2017 vedrebbero il loro impegno in SBK raddoppiarsi. Con il team britannico Milwaukee alla caccia delle moto venete e di un top rider, (Lorenzo Savadori è uno dei favoriti) Giugliano, avendo guidato la RSV4 del team Althea nel 2013, tornerebbe su un mezzo che già conosce e con il quale ha ottenuto una pole position e due podi mondiali.

Ma ancora tutto è da decidere ed anche l’ipotesi Moto2 stuzzica Davide:sto considerando di passare nel Motomondiale perché, in quel caso, la sfida sarebbe totalmente nuova ed intrigante. Là troverei un paddock diverso, un ambiente differente, la moto e le gomme sarebbero per me assolute novità”.

La Moto2 ha un motore derivato dalla serie, sospensioni e ciclista libere, oltre alla totale assenza di gestioni elettroniche. Pensi che potresti andarci forte?

Eh, chi lo sa?! Non salgo su una 600 ormai da 10 anni, inoltre la Moto2 non è una 600 come le altre, è un ibrido tra un prototipo ed una derivata di serie. Forse il mio stile, sempre più pulito e con traiettorie rotonde, potrebbe calzare bene sulla Moto2, ma finchè non si prova un veicolo, non si possono fare previsioni di alcun tipo”.

Pensi che le quattro cilindri siano avvantaggiate in SBK?

Le bicilindriche hanno caratteristiche che le avvantaggia in alcuni frangenti, mentre le quattro cilindri svettano, per esempio, nei valori di potenza e velocità assolute. Ah, un’altra cosa: la Kawasaki, per esempio, perdona di più gli errori di guida rispetto alla Ducati, infatti, quando Rea e Sykes sbagliano, effettuano un dritto o escono leggermente di traiettoria. Con la Panigale, che è comunque una gran moto, il limite è più sottile e l’errore si paga più caro. A proposito di errori, il mio cognome si scrive con la ‘gl’, Giugliano e non Giuliano (ride)”.

Già: il correttore automatico è come il traction control, interviene anche quando non serve. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

 

Articoli che potrebbero interessarti