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Moto2, Incidente Salom: nessun colpa a moto e asfalto

L'indagine della FIM ha escluso anomalie tecniche alla moto e anche che la caduta possa essere dovuta da irregolarità dell'asfalto

Incidente Salom: nessun colpa a moto e asfalto

La Federazione Motociclistica Internazionale ha concluso il suo esame sulla moto di Luis Salom, il pilota scomparso tragicamente durante il GP di Catalogna. Le indagini sono state condotte sotto la supervisione del Technical Director del campionato Danny Aldridge ed è stato interpellato anche un esperto di telemetria indipendente nominato dalla famiglia di Luis.

In seguito alle indagini, non sono state trovate alcune anomalie meccaniche o tecniche sulla moto di Salom ed è stato escluso che una buca o altre irregolarità dell’asfalto possa avere causato l’incidente. La caduta sarebbe stata provocata quindi da un errore di valutazione del pilota

Di seguito riportiamo integralmente il report diffuso.


Questo report è stato preparato basandosi sull’ispezione della moto compiuta dal Technical Director e dal Director of Technology e sull’esame dei dati della telemetria che sono stata prelevati al circuito del Montmelò immediatamente dopo l’incidente. La moto è stata in seguito sigillata con sistemi di anti-manomissione e data in custodia al perito giudiziario Angle Calzada Gomez. Una successiva ispezione alla moto è stata fatta in presenza dei membri del team SAG, della famiglia di Salom e di un esperto in telemetria indipendente, Lluis Lleonart Gomez, nominato dalla famiglia, quando al moto è stata restituita al team il 29 giugno 2016.

CONDIZIONI DELLA MOTO

Immediatamente dopo l’incidente, la moto di Luis Salom è stata portata direttamente alla Technical Bay posizionata nel box numero 1. Durante un’ispezione della moto è stato notato che il manubrio dal lato dell’acceleratore era allentato e poteva essere facilmente rimosso dall’attacco che lo lega alla forcella. E’ verosimile che questo possa essere dovuto all’incidente.


La ruota posteriore aveva riportato grossi danni, causando in una parte il collasso su se stessa. Questo tipo di danno è comune quanto la ruota va a sbattere contro un oggetto solido dopo una caduta ad alta velocità.


Le gomme anteriore e posteriore sono state esaminate ed erano in buone condizioni, l’anteriore ancora gonfia. I dati hanno mostrato che la gomma posteriore era alla pressione raccomandata di 1.4 bar al momento dell’incidente. Ciò conferma che la rottura del cerchio posteriore è una conseguenza, e non una causa, dell’incidente.

Le altre parti della moto mostravano danni alla carrozzeria coerenti con una caduta ad alte velocità. Non sono stati trovati sulla moto altri problemi meccanici che destassero preoccupazione.

Le condizioni della moto e le conclusioni iniziali sono state confermate durante la seconda ispezione.

ANALISI DEI DATI

I dati registrati dalla centralina della moto sono stati scaricati ed è stata inizialmente effettuata una comparazioni tra i dati relativi al settore della pista in esame del giro in cui è accaduto l’incidente e il giro precedente. I dati sono riprodotti sotto. Il signor Gomez ha poi scaricato i dati del giro più veloce del pilota e fatto una comparazione tra quel giro e quello in cui è accaduto l’incidente.

La parte superiore del grafico è relativa al giro precedente alla curva 12.

La parte inferiore del grafico è relativa ai dati dell’incidente alla curva 12.

I dati dell’acceleratore nella parte superiore (in giallo) mostrano una tipica chiusura del gas prima di applicare pressione alla leva del freno prima dell’entrata in curva.

I dati dell’acceleratore nella parte inferiore paiono non comuni perché, invece di una chiusura completa del gas, mostrano come questo venga parzialmente chiuso approssimativamente del 45% per un periodo di circa 0.3 secondi prima della chiusura totale.

Dopo la chiusura del gas, è stata applicata pressione alla leva del freno (in rosa).

I movimenti più grandi delle sospensioni anteriore e posteriore (rispettivamente in rosso e verde) durante la frenata visibili nel grafico inferiore, dopo la chiusura del gas, mostrano un’instabilità della moto subito prima che la velocità della ruota anteriore  si riduca velocemente indicando una perdita di controllo dell’anteriore che ha portato all’incidente.

Confermando le analisi iniziali, il signor Gomes ha riferito che questi dati mostrano che al momento dell’incidente la moto era 4 km/h più lenta rispetto al giro più veloce del pilota ma la frenata è avvenuta 7 o 8 metri più vicina alla curva. Ha confermato che in questa parte di rettilineo fra le due curve, c’è un parziale taglio nell’accelerazione.

il signor Gomes ha supposto che il pilota avrebbe potuto guardarsi alle spalle e quando è tornato a guardare davanti possa avere interpretato male la sua posizione sulla pista, o essere un po’ fuori traiettoria. Ciò può avere portato in una pressione sulla leva del freno più grande del normale, come è indicato dalla telemetria. Come risultato, l’essere fuori traiettoria e l’avere frenato con la moto inclinata hanno portato alla perdita di aderenza della ruota anteriore che ha causato la caduta.

Il signor Gomez ha confermato che non ha notato nulla di inusuale che gli abbia fatto sorgere alcuna preoccupazione. Ha anche confermato che non c’è nessuna prova nei dati che sollevi problemi sulla superficie asfaltata incluse possibili buche.


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