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Danilo Petrucci non ha il solito sorriso. Strano, perché il 4° posto dovrebbe soddisfarlo ma oggi va diversamente e lui non lo nasconde: “mi girano un po’ le palle. Prima ho visto Barbera davanti a me e poi ho scoperto di avere fatto lo stesso tempo di Valentino, mi sarebbe bastato essere un millesimo più veloce per partire in prima fila”, dice.
E’ comunque un bel risultato…
“Sono contento, anche perché mi ero complicato le cose. Ero sempre stato nei primi 10 ma non negli ultimi 30 secondi delle FP3. Fare le Q1 è sempre difficile, soprattutto oggi perché ho dovuto vedermela con piloti molto veloci come Lorenzo e Crutchlow”.
Come ti spieghi che sia una GP14 la migliore Ducati?
“E’ una moto che riesce ad avere più trazione ma stressa maggiormente le gomme, però questo non è un problema sul giro secco. Anche in passato era così: di andava forte in qualifica ma poi si entrava in crisi in gara, perché lo pneumatico cala. Sulla mia moto, infatti, ho scelto un bilanciamento adatto per la distanza”.
Quindi sei ottimista per domani?
“Mi sento fiducioso e sono curioso di sapere per quanti giri potrò stare con i migliori. Vedendo il mio passo, potrei stare tra la sesta e l’ottava posizione. La cosa importante è essere la prima moto non ufficiale al traguardo”.
E se piovesse?
“Spero di no, ho troppa pressione in quelle condizioni. Tutti puntano soldi su di me e poi li perdono (ride). A parte gli scherzi, non mi gioco il Mondiale e non ho niente da perdere in quelle condizioni: logicamente rischierò”.
Fisicamente come ti senti, la mano ti dà ancora fastidio?
“Non quando guido la MotoGP, ma mi mancano i primi GP perduti e mi limita in allenamento. E’ da quando ho 3 anni che sono abituato a stare quasi ogni giorno in moto, cross, enduro, trial. Adesso è da febbraio che guido solamente la Desmosedici, non riesco ancora ad allenarmi in moto”.
E’ un grosso problema?
“E’ come andare a letto con una bellissima ragazza, ma solo una volta ogni due settimane (ride)”.
L’arrabbiatura è passata…
