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SBK, Sykes brucia le Ducati a Laguna Seca

Vittoria numero cinque per il pilota Kawasaki che batte Giugliano e Davies in volata. Primo zero stagionale per Johnny Rea

Sykes brucia le Ducati a Laguna Seca

La notizia della giornata potrebbe essere la vittoria numero 31 di Tom Sykes in SBK a bordo della sua velocissima Kawasaki e del bel doppio podio ottenuto dal duo Ducati Giugliano-Davies in seconda e terza posizione, ma la cosa più incredibile è stato il primo “zero” in classifica collezionato dal campione del mondo Rea che, in questa stagione con la verdona di Akashi, ha sempre concluso le sue gare sotto alla bandiera a scacchi, spesso da vincitore e volentieri sul podio.

Ma a Laguna Seca in gara due oggi non è andata così e dopo il ritiro di Rea a contendersi la vittoria sono stati Sykes, Giugliano e Davies, con il pilota britannico numero 66 che trionfa per un soffio sull’italiano, conquistando la sua ennesima vittoria stagionale che ha commentato soddisfatto: “Non sapevo che Rea non avesse finito la gara! Sono contento, perché non avevo il setting perfetto e concludo il weekend con una vittoria, prima della vacanza. Abbiamo ancora molte cose da sistemare sulla moto ma abbiamo tempo”.

Anche i due piloti Ducati erano soddisfatti: dopo il doppio zero di ieri, per loro oggi giocarsi la vittoria è stata una iniezione di fiducia prima della lunga pausa estiva in cui molte cose, anche dal punto di vista del mercato piloti, potrebbero accadere. Meno contento è stato il “mostro della Laguna” Hayden che sperava in un altro podio dopo quello di ieri.

Chi è andato peggio di ieri è stato il team Iodaracing Aprilia che ha collezionato un doppio ritiro con Savadori e De Angelis, mentre Canepa ha finito con un ottavo posto davanti ad un bravissimo Anthony West con la ZX10 privata di Pedercini e Raffaele De Rosa è stato undicesimo dietro alla Kawasaki di Roman Ramos del Go Eleven.

Classifica: Rea 368 punti, Sykes 322, Davies 260

LA CRONACA- Primo start in cui Tom Sykes scappa via subito, incalzato da Davide Giugliano e Johnny Rea, al Cavatappi l’olandese Van Der Mark và lungo e finisce insabbiato, riparte, ma in ultima posizione; Leon Camier lascia a bordo pista la sua MV F4 ammutolita e si ritira, in testa ci sono due Kawasaki e due Ducati, il ritornello di quasi tutta la stagione.

Davide Giugliano salta al comando passando Sykes in ingresso della terza curva, Sykes non riesce a ribadire e Rea tenta l’attacco al numero 66 compagno di squadra; chi assiste a questi duelli è Chaz Davies, quarto, che è pronto a superare Rea. Nelle retrovie, dritto nelle vie di fuga di Alex De Angelis e della sua Aprilia RSV4.

Dopo 5 giri Giugliano è già in fuga, ma la caduta del numero 119, il polacco Szopek, fa esporre la bandiera rossa alla direzione gara che sospende le ostilità e i soccorritori sono impegnati nella cura del pilota Yamaha rimato a terra infortunato.

Seconda partenza che viene data con le posizioni provvisorie precedenti alla red flag, quindi con Davide Giugliano in pole, Tom Sykes secondo e Johnny Rea in terza posizione; Davies, Hayden e Lorenzo Savadori compongono la seconda fila.

Secondo scatto e gruppo verso lo scollinamento della curva 1, Giugliano ancora primo Sykes secondo e Hayden terzo, Rea quarto. Bello scatto anche di Savadori che battaglia subito con i piloti nel gruppo di testa. Ventuno giri restanti e ritmo già altissimo nelle posizioni da podio, con Rea leggermente indaffarato per tenersi dietro il padrone di casa Hayden.

In testa iniziano le derapate con Giugliano come migliore interprete e Sykes che lo segue a ruota con lo stesso stile, e uscita di pista per Lorenzo Savadori che si ritira lasciando la sua Aprilia RSV4 nella sabbia californiana.

A 18 giri dalla fine, attacco a sorpresa di Rea che all’ingresso del Cavatappi infila Sykes e Giugliano in un colpo solo, ma Sykes non ci sta e salta in testa, lasciando Rea alle spalle e il pilota numero 34 Ducati in terza posizione; Hayden segue quarto, Davies è quinto. Ma Rea sbaglia nella parte alta del circuito e và fuori pista e perde molte posizioni, dietro a Van Der Mark.

Sedici giri alla fine e Rea rompe. O meglio, la sua ZX10 rompe, lasciando il nordirlandese ad imprecare a bordo pista, che si ritira mestamente.

La battaglia per la vittoria è quindi ad appannaggio di Sykes, con Giugliano appena dietro e Davies terzo, non distante. La prima Yamaha R1 è sesta con Alex Lowes, la prima BMW è settima con Jordi Torres, che precede Canepa e Van Der Mark.

A 14 giri dalla fine attacco di Xavi Fores ai danni di Nicky Hayden al Cavatappi, con lo spagnolo che esce di pista e sfiora il celebre tombino di metallo già battezzato da Valentino Rossi e Mark Marquez con le MotoGP, senza colpo ferire nei confronti dell’americano che risponde subito al pilota del team Barni. Lo spettacolo è assicurato da sei piloti che si giocano il quarto posto, con quattro differenti marche impegnate nel duello.Fores riesce a staccare i suoi rivali e sembra ci abbia preso gusto a passare sul tombino al Cavatappi.

In testa la storia ancora non è chiusa e quando mancano 10 giri alla bandiera a scacchi, Sykes tenta ancora di seminare Giugliano ma l’operazione non gli riesce, perché Davide guida bene e nei cambi di direzione è agilissimo, grazie anche al buon assetto trovato sulla sua Panigale. I primi due girano nell’ordine del 1’23”800 e Davies intorno all’1’24.

La Kawasaki del britannico è avvantaggiata in accelerazione, mentre l’italiano si avvicina molto in staccata e questo copione lo vediamo ripetersi in molte tornate di gara, mentre al quarto posto la gara di Fores è bellissima, considerando la sua Ducati privata con cui riesce a relegare dietro a sé Hayden con la Honda ufficiale e Lowes con la Yamaha.

Cinque passaggi restanti ed inizia la battaglia per la vittoria: Sykes sembra impiantato a centro curva, Giugliano è ormai appiccicato all’inglese ed il gallese Davies ha raggiunto il duo di testa, costituendo ora un trio di scatenati che se le dà di santa ragione… Davies passa secondo, mette nel mirino Sykes ma improvvisamente Davide ripassa Chaz al Cavatappi, mentre dal muretto del box Kawasaki i meccanici di Tom si sbracciano per incitare il loro pilota ormai braccato dai due Ducatisti.

Si sprecano le carenate (corrette) tra i protagonisti che ad ogni frenata si alternano le posizioni, ma la battaglia è in casa Ducati, favorendo la fuga del pilota Kawasaki; all’ultimo giro il pubblico tutto in piedi attende il verdetto dalla pista che arriva impietoso all’ultima curva con Tom Sykes vittorioso per un pelo davvero su Giugliano e Davies… quarto chiude Fores, davanti ad Hayden, Torres e Van Der Mark. Il duo Yamaha ha concluso ottavo con Canepa e quattordicesimo con Lowes dopo un contatto all’ultima curva.

 

 

 

 

 

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