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MotoGP, Dall'Igna: ali? la sicurezza è una scusa

"Prima ci hanno copiato, poi hanno voluto penalizzarci". Sul futuro : "non saremo mai contenti finché non vinceremo"

Dall'Igna: ali? la sicurezza è una scusa

A Gigi Dall’Igna, Direttore Generale di Ducati, la scelta di vietare le ali in MotoGP dal prossimo anno non è andata proprio giù. Difficile dargli torto, perché per primo ha investito risorse su una soluzione che non era una novità assoluta ma che mai prima era stata sviluppata.
La Desmosedici ne aveva fatto un suo tratto distintivo, ma il 2016 sarà l’ultima stagione in cui le potrà sfoggiare sulla carena.

Dal prossimo anno non potremo più utilizzarle, prima i nostri rivali ci hanno copiato, poi hanno spinto per cambiare il regolamento - si toglie un sassolino dalla scarpa - Il mio sentore è che, essendo Ducati più avanti dal punto di vista aerodinamico, abbiano voluto penalizzarci utilizzando la scusa abbastanza ridicola della sicurezza”.

Su questo punto Dall’Igna è duro.

Secondo noi le ali rendono le moto più sicure, non il contrario, perché tengono la ruota anteriore attaccata a terra e ne migliorano la direzionalità - spiega . Ci sono stati incidenti in passato e i piloti coinvolti non hanno mai riportato conseguenze. La sicurezza è stata una scusa per chi voleva penalizzarci”.

E ci sono riusciti.

Sono sicuro che il prossimo anno riusciremo comunque ad avere una moto competitiva, anche senza le ali”, garantisce l’ingegnere.

Intanto, bisogna pensare a quest’anno e a quel successo che sembra vicino ma sfugge sempre.

La vittoria resta il nostro obiettivo e lo ritengo possibile anche se difficile, perché il livello dei nostri rivali è altissimo - dice - Ma noi non ci sentiamo inferiori né come piloti né come Casa.

L’ultimo interrogativo è: Dall’Igna è soddisfatto di come stanno andando le cose?

Non saremo mai contenti finché non vinceremo una gara e poi il campionato, prometto che farò tutto quello che è nelle nostre mani per fare felici tutti i ducatisti nel mondo”.


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