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Guy Martin e James Toseland a caccia del record di velocità

I due inglesi stanno preparando i loro veicoli che li spareranno ad oltre 600 chilometri orari

Guy Martin e James Toseland a caccia del record di velocità

A quanto pare la velocità massima attira attenzioni ed interessi e dopo i fatidici 400 chilometri orari (effettivi?!) toccati ieri dal turco Kenan Sofuoglu in sella alla preparatissima Kawasaki H2R, che ha impreziosito l’appena inaugurato ponte di Gazi, arrivano notizie dal buon James Toseland che da tempo ha dichiarato vorrebbe stabilire un record di velocità assurdo, mph 400 che, tradotto in chilometri orari, significano km/h 640, cioè il doppio che il due volte campione del mondo Superbike ed attuale cantante pop/rock ha toccato con le sue Ducati 999 e Honda CBR 1000.

Forse solo con la Yamaha MotoGP James ha sfiorato i 340 orari, anche se le condizioni in pista sono differenti: la bagarre con gli avversari, le traiettorie da rispettare, le impennate in accelerazione e le micidiali staccate da affrontare dopo tali velocità, non fanno di questi numeri record assoluti, ma rendono l’idea di quanto le moto da corsa possano andare forte e siano impegnative.

Sì, perché i record di velocità di “motociclette” richiedono una lunga preparazione tecnica su veicoli a due ruote che coi mezzi tradizionali hanno poco a che spartire tranne il concetto: motocicletta=veicolo a motore a due ruote, ma se poi andiamo ad osservare questi missili, notiamo evidenti somiglianze a turborazzi degni della NASA o delle categorie americane di dragster.

Il primo eroe della velocità assoluta fu il neozelandese Burt Munro che nel lontano 1920 lanciò la sua Indian Scout alla velocità di 80 chilometri orari, una prestazione che oggi fa sorridere ma che all’epoca era vera e propria follia, considerando le dimensioni delle ruote, le rigidezze dei telai con relativa scarsa tenuta di strada. Ma Munro era un duro e nel 1940 fissò un nuovo record lanciandosi a km/h 194,4 sempre su una Indian di sua proprietà, sino al 1941 anno in cui il neozelandese ebbe un incidente in cui picchiò la testa e dovette rinunciare ai propri record di velocità. Fu altrettanto veloce sua moglie che, stancata dall’ossessione del marito, fu lesta quanto le sue moto a chiedergli il divorzio.

Alleggerito dagli obblighi coniugali e ritornato in forma, Burt Munro riuscì negli anni ’60 a gareggiare a Bonneville sul lago salto nello Utah, USA, la patria delle velocità assurde, dove nel 1967 a bordo di una Indian “pompata” sino alla cilindrata di 950 centimetri cubici riuscì a toccare la velocità di 295,5 chilometri orari, anche se in qualifica passò agevolmente i 305. Dopo la carriera di velocista, il buon Burt divenne protagonista di vari filmati ed interviste e nel 2005 uscì il film a lui dedicato, con Anthony Hopkins in primo piano. 

Il record di velocità assoluta tuttora rimasto imbattuto è di Rocky Robinson, un ex pilota di cross e trial che, sempre nello Utah, sul lago salato di Bonneville, il 25 settembre 2010 fece registrare la punta di 605,698 chilometri orari guidando una sorta di supposta aerodinamica sparata a velocità folle: complimenti per il primato e per il coraggio, ma questi prototipi accolgono il proprio pilota in qualità di conduttore che si limita ad accelerare e innestare il pulsante del paracadute: la guida della moto, come abbiamo detto, è una cosa più complicata e tecnica. Robinson scalzò dal trono l'americano Chris Carr che con un aggeggio simile volò ad oltre 591, sempre sul lago salato nello Utah.

Chi, invece, detiene il record su una motocicletta “convenzionale”, ovvero non completamente carenata come un missile aerospaziale, è Richard Assen (un cognome che già promette bene) il quale ha raggiunto i 420 chilometri orari ed oltre, una prestazione di tutto rispetto.

In tempi molto più recenti il Folle Dei Folli, l’inglese Guy Martin, non contento di tutta la velocità e l’ebbrezza vissute in tanti Tourist Trophy disputati, sta preparando il suo record con la Triumph Rocket, inglese come lui, ma ha dovuto rinunciarvi per l’infortunio rimediato lo scorso anno in una gara stradale; l’appuntamento con il record è quindi in questo 2016, esattamente quello che promette James Toseland: “Appena finito il mio tour musicale ci sarà il primo test per raggiungere quota 400 miglia orarie!”…

Una sfida tra inglesi, quindi, che in pista e nelle competizioni ufficiali non si sono mai incrociati e vogliono mettere i propri nomi nell’Albo dei record: senza alcun trofeo in palio o classifica mondiale da condurre la loro è voglia di visibilità, esigenza di nuova adrenalina o pure e semplice noia?!

Anno Rider Modello Km/h
2010 Rocky Robinson (USA) Top Oil-Ack Attack streamliner 605,697
2009 Chris Carr (USA) BUB Seven streamliner 591,244
2013 Bill Warner (USA) Suzuki Hayabusa 500,506
2011 Richard Assen (NZ) Suzuki Hayabusa 420,663
2016 Kenan Sofuoglu (TUR) Kawasaki H2R 400
1967 Burt Munro (NZ) Indian Scout 305,9

 

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