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Moto3, 'Pecco' Bagnaia suona la carica degli Azzurri

Podio tutto italiano con Migno e Di Giannantonio. Fenati e Antonelli completano la scala reale

'Pecco' Bagnaia  suona la carica degli Azzurri

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Un full tinto di colori azzurri. Ad Assen Pecco Bagnaia scrive la storia sua e quella della Mahindra, conquistando il primo successo nel Motomondiale. Ha dovuto aspettare 59 gare il torinese, riuscendoci in quella che per anni è stata considerata come l’Università del Motociclismo. Possiamo dire che l’esame è stato superato a pieni voti.

Soltanto lui ci credeva all’ultima chicane, quando Andra Migno era riuscito ad entrarci davanti a tutti. Il piemontese non ha però gettato la spugna piazzando un attacco calibrato al millimetro che gli è valso il gradino più alto del podio.

Meglio di così non si poteva proprio fare: “Non sono sorpreso, perché abbiamo dimostrato di essere veloci ogni weekend – ha spiegato Bagnaia -  nelle prove soffrivo l’ultimo settore, però siamo riusciti a compiere un passo avanti. Questa è una gioia grande, perché è la mia prima vittoria”.

Quella di Assen è anche la domenica di Andrea Migno. Il secondo crono in qualifica era un indizio da non sottovalutare per il portacolori dello Sky Racing Team. Una vittoria sfumata per 136 millesimi. Come se non bastasse, la decisione della direzione gara di retrocederlo al terzo posto per sorpasso sul linea verde:“A 200 metri dalla bandiera a scacchi ero sicuro di aver vinto – ha detto il romagnolo - però sono contento, perché mi sentivo forte per tutto il weekend. Questo podio lo dedico al mio team – ha aggiunto - non hanno mai mollato. Di sicuro ci proverò anche nelle prossime gare”.

Con Migno retrocesso in terza piazza, aggancia la seconda posizione Fabio Di Giannantonio. Di nuovo sul podio dopo il Mugello l’alfiere Gresini, vera rivelazione di questa stagione: “A metà gara ero in difficoltà col posteriore – ha spiegato - nel finale però mi sentivo bene, ho continuato a spingere e sono felice di questo risultato”.

Giù dal podio Fenati, quarto, seguito da Antonelli, Danilo e Bulega. Soltanto dodicesimo Brad Binder, causa un errore che lo ha fatto perdere terreno dalla vetta, a terra Bastianini.

LA CRONACA – Al via Bastianini cerca di mantenere la propria posizione, ma deve fare i conti con un super Romano Fenati, che dalla seconda fila trova il varco per balzare al comando della corsa seguito da Binder. Il sudafricano deve fronteggiare il poleman del sabato e Bagnaia, costringendolo a cedere la posizione e scivolare in quarta piazza davanti a Migno. Scende invece al nono posto Nicolo Bulega. Sfortunato Arenas, a terra al primo giro a causa di un highside. Stessa sorte una tornata dopo per Rodrigo, la cui moto centra quella di Quartararo, con quest’ultimo chiamato ad alzare bandiera bianca.

La corsa si tinge di azzurro, perché nelle prime dieci posizioni ci sono ben sette italiani. Bagnaia si sbarazza di Fenati e sale in testa al gruppo. Terzo un sorprendente Di Giannantonio, braccato da Bastianini e Binder. Ben dieci piloti racchiusi in un solo secondo.

A sedici giri dal termine Romano Fenati trova il varco per riprendersi la leadership della corsa, braccato da Binder e Bagnaia. Al quarto posto c’è Andrea Migno, seguito da Antonelli e Bulega. Nuovo colpo di scena nei primi dieci con Canet che viene sbalzato dalla propria moto e centra lo sfortunato Mir. Entrambi sono costretti al ritiro.

Nella top ten ben otto piloti sono italiani. Anche Migno vuole recitare una parte da protagonista in terra olandese, così a tredici passaggi dal termine passa davanti a tutti con Fenati e Binder negli scarichi. Quarto Bastianini, poi Bagnaia e Di Giannantonio.

La gara è una vera e propria roulette, dove nulla è scontato. Intanto, quando mancano dieci passaggi alla bandiera a scacchi, Fenati si porta in testa al gruppo con Migno e Bagnaia in scia. Binder è settimo, preceduto da Di Giannantonio e Bulega. A terra Masbou e Suzuki.

I primi tre provano a fuggire, mettendo mezzo secondo nei confronti di Binder, ma il sudafricano non vuole minimamente pensare di gettare la spugna. La lotta per il vertice permette infatti all’attuale leader della classifica iridata di annulla il margine. Tutto quindi da rifare quando restano sei giri ancora da disputare.

Ma il colpo di scena è in agguato, perché in curva sette Binder perde il posteriore della propria moto, arrivando lungo e finendo nel prato. Riesce a rientrare in pista, ma in tredicesima piazza. Senza il sudafricano, ben otto italiani occupano le prime otto posizioni.

Quando mancano tre giri Fenati continua a comandare il gruppo, mentre Bastianini finisce a terra a causa di un contatto con Bulega. Fuori dai giochi anche Locatelli.

Nel momento in cui inizia l’ultimo giro Pecca Bagnaia precede Antinelli con Fenati terzo, seguito da Migno e Di Giannantonio. Fenati rompe gli indugi e passa davanti, ma lo spunto migliore è quello di Andrea Migno, che in rettilineo se ne mangia tre di fila. L’alfiere dello Sky Racing Team entra all’ultima chicane primo, ma Pecco Bagnaia indovina il varco per infilarlo e trionfa per soli 136 millesimi. Terzo Fabio Di Giannantonio poi Fenati e Antonelli.  

 

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