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SBK, Caricasulo: La top five è l'obiettivo, nel 2017 il titolo

Il ravennate: Sogno un ritorno in Moto2, ma non come wildcard. Stoner il mio idolo, casco la prima parola che ho detto  

Caricasulo: La top five è l'obiettivo, nel 2017 il titolo

È la stagione del debutto e non si sta certo tirando indietro, tanto che alla prima gara di Phillip Island è subito salito sul podio. Ha poi dovuto attendere sette gare per tornarci e quale migliore occasione se non farlo proprio davanti al suo pubblico? Difficilmente se lo dimenticherà l’appuntamento di Misano Federico Caricasulo. Prima la pole, in seguito un successo sfumato di poco nel duello con Sofuoglu.

Che sapore ha questo risultato?

E’ un qualcosa di veramente eccezionale, perché Misano è la pista di casa e ci tenevo a conquistare una prestazione importante. Siamo partiti subito forte fin dalle libere, poi in qualifica ho realizzato il giro che avevo in mente. Peccato per la gara, sarebbe stato eccezionale vincere, però il secondo posto mi regala grande gioia”.

Conoscere questa pista si è rivelato un buon punto di partenza.

Senza dubbio, infatti a Donington abbiamo dovuto impiegare più di un turno per capire in quale direzione andare. Volevo il riscatto dopo Imola, dato che il finale di gara ha compromesso la mia prestazione, questa volta invece è andata come volevo”.

Potevi addirittura vincere. Cosa è mancato?

Penso di averla persa alla curva del Tramonto, al penultimo giro. Quando Sofuoglu ha passato Jacobsen dovevo inserirmi anch’io, invece ho perso poi tempo con PJ e Kenan è scappato, senza più farsi prendere”.

È il tuo primo anno e al momento sei sesto nella classifica a pochi punti dal quarto posto di Rea. La top five è l’obiettivo?

Diciamo che è l’obiettivo minimo da centrare. Io puntavo sulle prime tre posizioni, che tra l’altro non sono nemmeno così lontane. Facciamo un passo alla volta e proseguiamo su questa strada senza commettere troppi errori”.

È ipotizzabile pensare al titolo il prossimo anno?

Certo, perché no? Il 2016 è la mia prima stagione, il prossimo anno avrò più esperienza che sarà sicuramente fondamentale per compiere un passo avanti”.

Adesso c’è la pausa di due mesi. Rimanere fermo così a lungo non è il massimo.

“Esatto, è un problema perché perdi il feeling con la moto. Ovviamente mi allenerò durante questi mesi e magari prenderò parte ad una gara del CIV. Ho visto che c’è Imola, potrebbe quindi essere l’occasione per approfittarne”.

Lo scorso anno hai corso anche in Moto2. Cambia molto?

“Tantissimo, sono due mondi diversi. Nel motomondiale puoi fare affidamento su una moto leggera con delle gomme Dunlop che sono abbastanza un’insidia. Nella Supersport le Pirelli hanno un grip all’anteriore che permette di fare qualunque cosa. Credo che l’aspetto dei pneumatici sia fondamentale, così come le differenze di costi tra i due Campionati”.

Ti piacerebbe tornare in Moto2?

Certo, se ci fosse la possibilità sarebbe un sogno, ma non come wildcard. Non voglio ripetere l’esperienza della passata stagione. Ora sono in Supersport, un Campionato impegnativo in cui punto a giocarmi tutte le chance”.

Adesso è il tempo degli esami, della maturità. Tu sei ancora impegnato con gli studi?

“Per fortuna ho già fatto tutto e con la scuola ho chiuso. Scherzi a parte, mi ero iscritto a scienze motorie, però avevo poco tempo a disposizione e quindi ho dovuto lasciare”.

Chi è il pilota a cui ti ispiri?

Casey Stoner, indubbiamente lui. Ha uno stile incredibile ed è un pilota che in questo sport ha dato molto. Nell’ultimo periodo sono spesso in contatto anche con Melandri, dato che è diventato praticamente mio vicino di casa. Ci scambiamo quindi diverse informazione. Le moto le ho sempre avute dentro, anche perché da piccolo la mia prima parola è stata casco”.

   

  


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