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SBK, Sacchi: in MotoGP avevo perso entusiasmo, qui mi diverto ancora

Il manager ternano ha scoperto in SBK una nuova sfida e stimoli rinnovati, pensando già al 2017

Sacchi: in MotoGP avevo perso entusiasmo, qui mi diverto ancora

Questo è il primo anno in Superbike per il Team Iodaracing guidato da Giampiero Sacchi e, dopo una convocazione lampo da parte di Carmelo Ezpeleta, che gradiva la presenza in griglia delle moto Aprilia, il manager ternano, in fretta e furia, ma con la stessa competenza, ha organizzato baracca & burattini e ha iniziato la nuova avventura SBK 2016.

Una avventura che ha visto tutta la squadra presentarsi in Australia con ancora il letargo invernale addosso:Fai conto che un primo colloquio con Carmelo lo ebbi il 5 di gennaio, e lì lui mi disse che una nostra presenza nella Superbike poteva essere una buona idea. Io ho pensato fosse una ottima idea, e mi sono messo in moto subito per concretizzare il progetto”.

Progetto che è partito, nel vero senso della parola, dall’Italia verso Phillip Island, decisamente in extremis…Sì, è stata una cosa folle: con la Aprilia abbiamo firmato il contratto il 12 di febbraio e le moto, con tutto il resto, sono state imbarcate per la Australia il 16…siamo arrivati lì e i nostri avversari erano molto più allenati e preparati; la prima gara fu, quindi, il nostro primo giorno di scuola e abbiamo detto ‘presenti’!” Un inizio di stagione decisamente in salita”.

Avete dovuto studiare la lezione su come far lavorare bene la moto, su come funziona questo campionato SBK, che ne pensi di questo mondiale?

“Devo essere sincero, a me piacciono tutti i campionati, nel Motomondiale ho lavorato e militato tanti anni e sono molto contento di quella esperienza che mi ha dato moltissimo. Ho vinto con gente come Lorenzo, Poggiali, Biaggi...ho condotto progetti nei due tempi e nei quattro tempi. Ma devo dire che qui sto ritrovando ciò che di là mi mancava, da tanto, per tutta una serie di ragioni”.

Ne puoi dire qualcuna?

Certo: negli ultimi anni, anche a causa della poca competitività della nostra moto, mi presentavo in circuito per svolgere il mio lavoro e, credo, che lo svolgessi bene; ma in MotoGP i costi sono diventati veramente proibitivi se non si hanno alle spalle mega strutture ufficiali, perché, come dice Herve Poncharal di Tech3, lì si può fare una bella presenza “di immagine” ma competere per la vittoria, o meno, per le posizioni di vertice è praticamente impossibile”.

Sì, impossibile, a meno che, non nevichi, qualcuno davanti cada e cose del genere?

Certo, anche per i piloti ed i meccanici non è facile svegliarsi al mattino, andare in pista a lavorare e sperare in un episodio fortuito e fortunato: alle gare si deve andare per avere la possibilità di essere competitivi e noi, dopo un inizio difficile ma promettente, siamo sulla via della competitività e i risultati in pista lo dimostrano”.

Le moto stanno andando forte, la RSV4 sembra molto veloce, quanto c’è del Team Iodaracing in tutto questo?

C’è molto, qui lavoriamo tanto, anche sulla moto. La Aprilia ci sta aiutando, certo, ma noi, da casa, possiamo intervenire sul veicolo, cosa che in MotoGP non si può fare più. Ad esempio, qui gli interventi sulla parte elettronica si possono attuare, di là non più. Ci si sporca ancora le mani sulla meccanica e questo è interessante. E penso che il format delle due gare divise tra sabato e domenica sia assolutamente azzeccato, sia per il pubblico a casa, per quello in circuito e per tutti gli addetti ai lavori. Sono favorevole su questo nuovo aspetto".

Quindi, dopo il tuo progetto CRT di qualche anno fa in MotoGP, ora sei tornato a interessarti di tecnica?

“Sì, certo! Nelle ultime stagioni in MotoGP io, come molti altri, ci limitavamo ad applicare gli adesivi sulle carene e a sorridere nelle hospitality…qui in SBK, invece, per un appassionato di gare come me, ci si diverte ancora e io sto tornando ad avere emozioni. Questo ambiente mi stimola molto ed ogni giorno vedo nuove sfide future".

Hai già progetti per la prossima stagione 2017? Te lo chiedo perché noto che già guardi avanti…

“Certo che ho progetti per l’anno prossimo, ed anche in Aprilia ne hanno; per ora, però, siamo tutti concentrati su questa stagione 2016 che vogliamo finire con un ottimo risultato, almeno un bel podio che coronerebbe il nostro primo anno di lavoro qui. Come detto, siamo a metà campionato, abbiamo dovuto imparare tutto come se fossimo dei debuttanti, ma è stato molto bello, molto appassionante. Mi sto divertendo, grazie anche a De Angelis e Savadori”.

Lorenzo Savadori, giovane, veloce e promettente: se “qualcuno” ve lo soffiasse, che fareste?

Facile: costruiremmo un nuovo Savadori!”

 

 

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