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MotoGP, Marquez, Lorenzo e Rossi: una poltrona per tre

Cambiamenti regolamentari, gomme, errori e sfortuna: perché questo campionato è così incerto e avvincente

Marquez, Lorenzo e Rossi: una poltrona per tre

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Qual è il campionato più avvincente? Quello che stiamo vivendo, con tre piloti a giocarsi il titolo dopo 7 gare divisi da 22 punti, o era meglio l’anno scorso, quando a questo punto della stagione c’era solo un punto fra Rossi e Lorenzo? La domanda è chiaramente retorica, ma questa stagione sta mantenendo le aspettative.

Finalmente è una lotta a tre, con Marquez con non si è autoescluso dai giochi come aveva fatto nel 2015, quando aveva vinto meno ed era caduto di più. Ora i 3 (numero perfetto secondo Pitagora) sono in piena forma e promettono di rimanerci fino a Valencia.

Più o meno bella, la stagione 2016 è comunque molto diversa da quella che l’ha preceduta e i motivi sono molteplici, dai regolamenti, alla sorte, alla mentalità dei piloti. Un anno fa, dopo 7 GP,  Marquez aveva 56 punti in meno, un’enormità, Lorenzo 22 in più e Rossi addirittura 35. Per quanto riguarda le vittorie, Valentino ha vinto lo stesso numero di gare (2), Marc una in più (è a 2 anche lui) mentre Lorenzo è in negativo di una (3 contro 4, per di più consecutive).

Tutti questi elementi disegnano un campionato più imprevedibile rispetto a quello passato, con continui cambiamenti di fronte benché sia passato appena poco più di un terzo di stagione. Lo vedete chiaramente dalla tabella qui sotto: Jorge era partito in testa, salvo farsi superare già ad Austin da entrambi gli avversari, per poi rimontare e riuscire a scavalcare di nuovo Marquez a Le Mans, fino ad arrivare a Barcellona dove il gruppo di è di nuovo ricompattato dopo che al Mugello Valentino aveva perso terreno.

Cosa è cambiato rispetto al 2015? Tanti fattori, il primo è che Marquez ha fatto tesoro degli errori commessi e ha capito che un titolo non si vince solo con gli acuti, ma anche con il cervello, soprattutto quando la moto non ti asseconda come vorresti. Il piccolo diavolo lo ha ammesso più volte, il che non significa che non rischi (ricordate l’ultimo giro al Mugello?) ma che lo fa solo quando se lo può permettere. Il risultato è che Marc è il pilota che è salito più volte sul podio (6 in 7 gare) e non ha neppure uno ‘zero’ in classifica, essendo riuscito a terminare comunque la gara a punti in Francia dopo una scivolata.

Hanno sbagliato anche Lorenzo e Rossi (in Argentina e in Texas) ma la coppia Yamaha ha dovuto fare anche i conti con la sfortuna. Per Valentino sotto forma di una fumata bianca al suo motore in Italia, per Jorge invece ci ha pensato Iannone a Barcellona.

Nonostante tutto, Jorge è il pilota che ha vinto di più e quello più costante, almeno fino al Montmelò dove stava faticando molto in gara anche prima dell’incidente con Andrea.

Che la Yamaha sia la moto più in forma in questo momento, lo dimostrano anche i risultati di Valentino. Lui dice di sentirsi più forte rispetto al 2015 nonostante il ritardo in classifica ed effettivamente ha mostrato di potere giocare all’attacco su quasi tutte le piste, senza dovere ricorrere alla calcolatrice.

Una qualità che serve in una stagione in cui le gomme stanno giocando un ruolo importante e gli errori si commettono facilmente. Dimostrazione sia che solo in una gara i tre piloti al comando della classifica si sono trovati sul podio tutti insieme, mentre nelle altre è sempre mancato qualcuno.

Il campionato è solo all’inizio, ma gli elementi per tenerci incollati alla sedia fino al termine ci sono tutti.

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