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MotoGP, Michelin: nuova elettronica e ali? problemi per le gomme

VIDEO. Parla il responsabile motorsport Taramasso: "ci sarà un nuovo pneumatico posteriore forse già ad Assen"

L'intervista con Piero Taramasso di Michelin
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Michelin quest’anno festeggia molti anniversari, i 70 anni dal brevetto del primo pneumatico radiale, i 110 anni dal primo stabilimento italiano (a Torino, e per l’Italia sono attesi investimenti per 180 milioni di euro fino al 2020) ma anche il suo ritorno in MotoGP come fornitore unico dopo 7 anni di assenza.

Una sfida che fino a ora ha riservato gradite sorprese, come il debutto da record in Qatar, ma anche spiacevoli imprevisti, come l’anomalia della gomma posteriore della Ducati di Redding a Sepang. Michelin per ogni Gran Premio fornisce 1.400 gomme trasportati su 6 camion e ha 25 persone persone in pista. Il ‘boss’ è Piero Taramasso, a lui il compito di illustrare problemi e soluzioni.

Sette anni di assenza sono tanti, è cambiato tutto: moto, tecnologie, circuiti e piloti. Il nuovo stile di guida introdotto da Marquez crea sollecitazioni diverse per gli pneumatici” spiega.

Il caso più eclatante è stato l’incidente di Redding.

In Argentina avevamo fatto solo un giorno di test con i collaudatori, avevamo poche informazioni - sottolinea - L’inconveniente a Scott è stato dovuto a vati fattori: i 48° di temperatura asfalto, il layout tracciato, la combinazione di una moto potente con un pilota pesante”.

Michelin era corsa ai ripari già ad Austin, ora la sicurezza è garantita e si può lavorare sulle prestazioni.

Gli obiettivi sono adattare le gomme per tutte le condizioni e migliorare grip posteriore, mentre i piloti sono soddisfatti dell’anteriore che ha una struttura che permette una pressione di gonfiaggio a 2 bar, contro 2.5 dello scorso anno. Questo migliora l’impronta al suolo, inoltre abbiamo introdotto mescole con un range utilizzazione più ampio e un nuovo profilo che migliora aderenza dopo i 55° di inclinazione”.

Taramasso parla anche dei risultati dei recenti test di Barcellona: l’anteriore non ha passato l’esame dei piloti, mentre per il posteriore: “uno di quelli provati potremo averlo già ad Assen oppure al Sachsenring”.

Il manager Michelin spiega anche come influiscono elettronica e ali sulle gomme.

L’elettronica è meno sofisticata ed essendo nuova i team non sanno ancora utilizzarla al meglio, tutto questo ha un’impatto negativo sulle gomme. Sulle ali abbiamo un’idea: caricando l’anteriore il posteriore viene penalizzato perché patina maggiormente”, la sua analisi.

Ogni tanto ci sono polemiche sull’attribuzione delle gomme e una spiegazione del sistema è d’obbligo.

Dividiamo i vari pneumatici in lotti, 51 in totale, vengono consegnati all’IRTA che poi li attribuisce per sorteggio”.

Le ultime considerazioni sono stare per Ducati.

E’ vero che sono più in difficoltà, la loro moto è diversa come concezioni e hanno motori più potenti, ma hanno la capacità per tornare presto al vertice”.


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