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MotoGP, Lorenzo: Iannone? non è mai colpa sua...

"Nel calcio esiste il cartellino rossi per i falli gravi. Rossi ha fatto una bellissima gara ed è un esempio per tutti"

Lorenzo: Iannone? non è mai colpa sua...

Una domenica dal doppio volto in casa Yamaha. Se Rossi sorride, l’umore di Jorge Lorenzo è tutt’altro che allegro. Nonostante la partenza a razzo, lo spagnolo ha sofferto per gran parte della gara, tanto da perdere terreno e cedere il passo agli avversari. Come se non bastasse, il contatto con Iannone lo ha costretto ad alzare bandiera bianca.

Partiamo subito dal contatto con Iannone.

Quello che mi dà più fastidio è che non abbia nemmeno avuto il coraggio di chiedermi scusa. Tutti hanno visto quello che è successo, ma lui si è preoccupato solo di sapere se avessi avuto qualche problema alla moto oppure al motore. Per fortuna non mi sono infortunato, rimediando una botta”.

Non è la prima volta che capita...

E’ già accaduto con Dovizioso e oggi è successo a me. Andrea fa sempre così, è pericoloso. Non riconosce mai le proprie colpe, pensa sempre sia colpa degli altri piloti oppure sfortuna, però tutti possono commettere degli errori. Chiedermi scusa sarebbe stato il minimo, dato che avrei potuto fratturarmi la clavicola o l’anca”.

Ad Assen partirà dall’ultima fila.

“Non cambia nulla, perché dopo pochi giri potrà comunque recuperare. Nel calcio, quando un giocatore compie un fallo grave viene espulso e salta la partita seguente o più partite. Nel motociclismo invece bisogna compiere più infrazioni per essere puniti. Ricordo che in passato commisi una scorrettezza a Sepang e la direzione gara decise di farmi saltare la corsa seguente”.

Credi sia sbagliato il regolamento?

La regola dei punti è da rivedere, infatti lo dirò in occasione dell’incontro di Assen con la Safety Commission.  Devi commettere quattro infrazioni per avere una penalità, perché una volta parti dall’ultima fila, poi c’è la partenza dalla pitlane, però cambia quasi niente. Non siamo tutelati nel modo giusto, soltanto con una pazzia un pilota viene fermato”.

Passiamo alla corsa. Sei partito forte ma poi hai sofferto, perché?

Sulla lunga distanza sapevo di calare come prestazioni, infatti il mio obiettivo era conquistare più punti possibili per il campionato. Avevamo poco grip, ho sofferto molto, mentre Rossi è stato bravo in queste condizioni, dimostrando di avere talento e velocità. La sua è stata una bellissima gara. Sta guidando molto bene ed è un grande esempio ed uno stimolo per tutti i piloti perché sta dimostrando che si può essere molto veloci anche dopo una carriera così lunga”.

Tra Rossi e Marquez c’è stato un riavvicinamento. Valentino ha detto che quando tornò in Yamaha è sempre venuto a cercarti, però dopo lo scorso anno tu non hai mai fatto nessun passo avanti.

Preferisco non rispondere a questa domanda, dato che non mi va di alimentare polemiche inutili”.

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