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Moto2, Baldassarri: Al Mugello il pubblico ha corso con me!

L'alfiere Forward rilancia dopo la tappa tricolore: "Il mio Mondiale riparte da qua e a Barcellona voglio tornare sul podio" 

Baldassarri: Al Mugello il pubblico ha corso con me!

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Erano quattro anni che un pilota italiano non saliva sul podio del Mugello nella Moto2. A mettere fine al digiuno è stato Lorenzo Baldassarri. Lo si era capito fin dal venerdì che la tappa tricolore poteva essere l’occasione giusta per fare la voce grossa. La prima fila del sabato è stato il secondo indizio per l’alfiere Forward, che il giorno seguente è salito in sella alla sua Kalex con il coltello tra i denti. Un secondo posto che ripaga il marchigiano dopo l’avvio di stagione in salita.

Che sapore ha questo podio?

Speciale, correre al Mugello è un qualcosa di veramente unico. La pista è spettacolare, così come gli appassionati che fanno sentire il proprio calore dall’inizio alla fine. Questo secondo posto di certo non lo scorderò, perché è giunto in Italia, dove il pubblico ha corso insieme a me”.

Per poco non fregavi Zarco.

“Già, è un peccato non esserci riusciti. Lui era molto veloce sul rettilineo, infatti il mio obiettivo era quello di passarlo al penultimo giro e in seguito attaccarlo alla San Donato. Zarco invece è stato bravo a rimettersi davanti alla Poggio Secco. Ho tentato di insidiarlo alla Casanova Savelli, così come all’ultima curva, ma non ho trovato il varco”.

È stato un 2016 complicato in avvio, soprattutto per quell’incidente in Qatar.

“In quell’occasione si sono complicati i piani. Ho sottovalutato quella caduta, dato che pensavo potessi tornare subito in moto, invece non è stato così. Ancora oggi accuso fatica alle spalle, però sono migliorato per quanto riguarda la resistenza. Speravo in un inizio migliore, però ho trovato la forza di reagire e rialzarmi in seguito alle difficoltà”.

Al Mugello c’è sempre tantissimo pubblico. Quanto è complicato trovare la giusta concentrazione?

“Personalmente non molto, il segreto è trasformare il tifo in stimolo e adrenalina per correre al massimo. Alla Casanova Savelli si sente particolarmente il supporto. Io avevo alcuni amici all’Arrabbiata, infatti nelle libere e in gara ho tentato di fare qualche numero”.

Casino fuori, ma anche in pista con quella doppia partenza.

“Verissimo, non si è capito nulla. Personalmente odio queste situazioni, perché dopo la bandiera rossa ti cala improvvisamente l’adrenalina e la concentrazione. Ed in seguito devi essere subito veloce a riprenderle. Come se non bastasse subentra anche il nervoso, perché io dovevo partire secondo, invece sono scattato dalla quarta casella. Per fortuna la partenza all’interno è stata utile, non dimentico però i problemi di surriscaldamento alla moto. La temperatura era sui 110 gradi, ancora due minuti e il motore sarebbe stato da buttare”.

Questo risultato rilancia le tue ambizioni?

“Personalmente preferisco evitare di impormi un obiettivo a lungo termine. È meglio concentrarsi gara per gara, alla fine faremo il bilancio. Il mio Campionato riparte da qua”.

Quello del Mugello è il tuo secondo podio. Cosa c’è di diverso rispetto a Phillip Island?

“Sono le mie gare preferite. In Australia me lo sentivo dentro di poter fare un grande risultato, nonostante fossi chiamato alla rimonta. Quella di Phillip Island è stata una gara lunga, infinita. Al Mugello invece molto più veloce, non me ne sono quasi accorto (scherzo). Di certo mi sono accorto del grande sostegno del pubblico”.

Adesso si va a Barcellona.

“Sarà un altro appuntamento fondamentale, dove vogliamo dire la nostra. Secondo me arrivare sul podio è ancora possibile”.    

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