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MotoGP, FP2: Iannone Frecciarossa al Mugello, 3° Pirro

L'alfiere Ducati rifila quasi mezzo secondo a Jorge Lorenzo, 5° tempo per Marquez davanti a Rossi

FP2: Iannone Frecciarossa al Mugello, 3° Pirro

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Dopo aver tagliato il traguardo, ha alzato il pugno sinistro. Sarà soltanto la seconda sessione di libere, ma Andrea Iannone ha fatto capire che non vuole fare sconti al Mugello. Migliore inizio non poteva certo immaginarselo il pilota abruzzese, che nel finale ha siglato il riferimento del pomeriggio con 1’47”696. Lo scorso anno fu costretto ad accontentarsi del secondo gradino del podio, adesso vuole puntare dritto a quello più alto, che nel 2015 vide Jorge Lorenzo (+0.461) salirci.

Lo spagnolo è comunque in agguato, ma occhio al distacco che lo separa dalla vetta, perché l’alfiere Yamaha deve fare i conti con un gap di quasi mezzo secondo dall’italiano, soffrendo l’ultimo tratto di pista. Le notizie positive per i piloti di casa non sono finite qua, perché una parte da protagonista in questo venerdì se l’è presa anche Michele Pirro (+0.541). Al via della tappa tricolore con la terza Ducati, il pugliese si inserisce alle spalle del maiorchino, precedendo la prima delle Suzuki, quella di Aleix Espargarò (+0.574).

Deve rincorrere nella FP2 Marc Marquez, costretto ad accontentarsi del quinto tempo alle spalle del connazionale per soli 20 millesimi. Stesso discorso anche per Valentino Rossi (+0.644). Nonostante il sesto crono, il Dottore lascia per strada decimi preziosi alla Bucine, che poi si riveleranno fondamentali. Lo bracca a soli cinque millesimi il futuro compagno di squadra, Maverick Vinales.

Nella top ten Redding (+0.710) precede la Honda LCR di Crutchlow e la Yamaha Tech3 di Pol Espargarò. Soltanto undicesimo Daniel Pedrosa (+1.017) con oltre un secondo da recuperare dalla vetta, seguito a 39 millesimi da Danilo Petrucci (+1.056) e Andrea Dovizioso (+1.120). Un weekend in salita per il forlivese, a causa dei problemi al collo, rimasto bloccato. Per Hernandez, migliore al mattino, 14° crono. Da registrare la caduta senza conseguenze di Laverty e alcuni problemi al motore alla Ducati di Loris Baz.       

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