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SBK, Sepang: il Bello, il Brutto, il Cattivo

Weekend di riscosse: Hayden porta in alto la CBR, Sykes da record , Giugliano risorge ed un super Badovini vince in SS

Sepang: il Bello, il Brutto, il Cattivo

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Classe, talento, esperienza e determinazione. Gli elementi che hanno contraddistinto il sesto round del mondiale SBK sul tracciato di Sepang. Un weekend che ha restituito agli appassionati quella che è la magia del campionato riservato alle derivate di serie. Una magia che ultimamente sta perdendo smalto, inutile negarlo, ma che stavolta è riemersa prepotente alimentata dalla concomitanza di tanti fattori che hanno regalato, ai tifosi in TV, una SBK come non la si vedeva da tempo. Non tanto forse sul fronte dello spettacolo in gara, quanto dal lato sportivo ed umano, fattori imprescindibili, a volte imperscrutabili, ma che, quando emergono, sanno regalare momenti di pura passione per chi guarda e vive l'evento insieme ai protagonisti.

IL BELLO – Lo scettro del weekend lo vogliamo dividere equamente tra Nicky Hayden, Tom Sykes e Davide Giugliano. "Kentucky Kid" mette in campo tutta la sua sensibilità ed esperienza e agguanta un successo meritato a 10 anni dal suo ultimo sigillo in quel di Laguna Seca, ai tempi della MotoGP. Ha condotto la gara in modo magistrale, ricamando sul nuovo asfalto di Sepang linee degne del miglior Giotto. Sul podio lacrime di gioia e applausi per lui.

Applausi pure per Davide Giugliano che si butta alle spalle un periodo nero con grinta e determinazione. Il "bandito" è pronto a dire la sua? A Donington ci si attende la conferma, e quanto prima una vittoria, ma per adesso Davide si gode un podio quanto mai meritato. Riscossa anche per Tom Sykes che manda messaggi a Kawasaki (che ha rinnovato con Rea). Fino alla pioggia viaggiava come un treno con i record in Superpole e Gara 1. Segnali di orgoglio.

IL BRUTTO – Team Yamaha sfortunato è dire poco. Roba da far ricorrere agli scongiuri anche i gatti neri. Guintoli ad Imola e Lowes a Sepang terminano entrambi fratturati dopo un volo per highside. Urge Sciamano nel team di Paul Denning.

IL CATTIVO – Tirata d'orecchie per gli organizzatori che piazzano in calendario Sepang proprio nella stagione delle piogge in Malesia. A questo si aggiunge l'incognita di un asfalto rinnovato con tutto ciò che ne consegue su gommatura e traiettorie. Un bel mal di testa per meccanici e piloti.

LA DELUSIONE – Dopo la grande prestazione di Imola, ci si attendeva di più da Chaz Davies. Qui a Sepang non riesce ad essere incisivo come al suo solito e perde terreno in classifica mondiale da Rea che fa due volte podio. La prossima si gioca in casa (come per Rea), serve recuperare terreno.

IL SORPASSO – Davide Gugliano si rende protagonista di una bella azione sul compagno Davies a 5 tornate dal termine di Gara 2. Mette nel mirino il doppio scarico della Panigale del rivale per due giri e poi in staccata, e con equilibrio precario dato dall'asfalto umido, infila Chaz con un azione tanto efficace quanto grintosa. Lo spazio è quello di un francobollo, Davies cerca di resistere, ma nulla può per evitare il sorpasso.

LA SORPRESA – Momenti di gloria per Ayrton Badovini in SS. Il 31enne di Biella, dopo aver vinto nel 2010 a mani basse la stagione della Superstock in sella alla BMW ed aver corso delle stagioni in SBK senza però grandi soddisfazioni, si rimette in discussione ed accetta di sostituire l'infortunato Glenn Scott sulla CBR 600 del team Lorini. Certo il meteo gli da una mano, ma solo quelli bravi sanno sfruttare al massimo le occasioni che la sorte offre.

LA CONFERMA – Quando piove tutto può succedere e le gare spesso diventano una lotteria. Ma se si vuole puntare sul sicuro, con Anthony West in pista, la probabilità diventa una certezza. Uno dei massimi esponenti della guida sul bagnato, West non tradisce le attese e porta la Kawasaki del team Pedercini ad un ottimo quinto posto tra i flutti di Gara 2. Se andasse così sull'asciutto sarebbe un pluri iridato, ma questo è un altro discorso.

 

 

 

 

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