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SBK, Marinelli: Giugliano? Stiamo lavorando per lui

Confermatissimo Davies, la seconda guida è ancora da definire con Sykes in cima alla lista dei preferiti

Marinelli:  Giugliano? Stiamo lavorando per lui

La Ducati crede ancora molto nel progetto Superbike e vogliamo rimanere qui per vincere”.

Con questa frase, Ernesto Marinelli sintetizza quello che il suo spirito ma anche lo stesso di Borgo Panigale; a Bologna investono ancora nella SBK e le intenzioni sono quelle di sempre: vincere, vincere ed ancora vincere.

Marinelli ha iniziato la sua carriera in Ducati nel lontano 1996 (“quando ancora avevo i capelli neri”, precisa lui) e, dopo tre importanti anni negli Stati Uniti nell’AMA SBK in seno al team Vance & Hynes, si assunse per le stagioni 2001-2002 il ruolo di responsabile tecnico della 998 di un certo Ben Bostrom, con il quale ha iniziato a vincere gare e farsi notare per competenza tecnica e per l’ottimo rapporto che riesce ad instaurare coi suoi piloti.

L’acuto ingegnere, dalla stagione 2003 sino a quella 2009 lavorò come responsabile di tutte le Superbike ufficiali Ducati presenti in griglia, e via con altri successi con piloti come Neil Hodgson, James Toseland e Troy Bayiliss più di una volta.

Dalla stagione 2010, la promozione meritata a responsabile di progetto SBK, non solo a livello tecnico ma anche in altri dettagli, come la scelta dei team, dei piloti e di tutte le strategie provenienti dalla azienda.

In un ambiente competitivo ma dalle connotazioni ancora “umane”, Ernesto ha trovato la sua seconda casa: “Siamo tutti in competizione, ma fuori dal box ci si incontra e ci si scambia opinioni e, a volte, ci si aiuta davvero”.

La SBK, pur essendo una categoria mondiale dove sono previste e concesse profonde elaborazioni alle moto di serie, prevede comunque dei costi che non tutte le aziende di moto riescono o vogliono sostenere e, come precisa Marinelli “A noi questo campionato interessa, sia perché ne abbiamo scritto la storia, sia perché sviluppiamo al meglio i prodotti che poi andranno ai nostri clienti”.

Quindi, la domanda è d’obbligo: quanto costa una stagione SBK se rapportata ad una MotoGP?

La SBK è più economica della MotoGP in diversi aspetti tra cui la realizzazione delle moto e i costi extra. Le moto sono derivate dalla nostra produzione, quindi avendo noi un modello su cui intervenire, sappiamo già dove mettere le mani. E lo sappiamo bene, dato che i risultati ci hanno spesso premiato. A differenza della MotoGP qui si risparmia anche sui costi di logistica e personale, dalle spedizioni, agli hotel, ai viaggi. Avendo meno gare in programma, il calendario è più corto e meno…stressante”.

La vostra moto, la Panigale 1200 bicilindrica, dalla sua nascita ad oggi è cresciuta molto, ma in primis avete avuto grosse difficoltà, perché?

 “La Panigale in versione Stock 1000 si impose subito, dimostrando tutte le sue bontà. In SBK abbiamo avuto la sfiga di avere un progetto totalmente nuovo e rivoluzionario contestualmente ai numerosi cambi di regolamento che sfavorivano le bicilindriche, con imposizioni di air restrictor e una minore preparazione al motore e abbiamo dovuto lavorare giorno e notte per tentare di ridurre il gap dalle 4 cilindri.”

Dove eravate sfavoriti in modo particolare?

“Soprattutto nei valori di velocità massima e i nostri piloti dovevano sopperire in frenata ed in percorrenza curva. Se nelle curve ce la cavavamo benone, in frenata si collassava troppo la gomma anteriore, con la totale certezza che nel rettilineo successivo le 4 cilindri ci avrebbero comunque sorpassato. Era frustrante per i piloti e pure per noi ai box”.

Come avete fatto, quindi, per tornare lì davanti?

“Nel 2014 abbiamo sofferto ma continuato a lavorare ma il passo grande è stato nel 2015 quando il regolamento ha livellato le prestazioni tra 2 e 4 cilindri, infatti lo scorso anno abbiamo centrato diverse vittorie con Davies e quest’anno…ce la stiamo giocano alla pari, grazie a migliorie di elettronica, qualche dettaglio nuovo al motore e i due bellissimi scarichi sdoppiati che tutti potete ammirare"..

A proposito, Chaz Davies confermato senza dubbio, che intenzioni avete per il secondo pilota? Davide Giugliano appare in difficoltà, che intenzioni avete?

L’anno scorso Davide ha patito due infortuni molto seri che lo hanno tenuto lontano dalle piste per lungo tempo, quindi abbiamo deciso di confermarlo per quest’anno investendo risorse e denaro. Non posso nascondere che lui stia incontrando problematiche, ma ti assicuro che stiamo facendo di tutto per garantirgli una moto ed un assetto che lo possa far esprimere nel migliore dei modi. Investiamo su Davide da tre anni, e ci piacerebbe tenerlo. Conteranno molto i risultati in gara”.

Qualora non confermaste Giugliano, quali nomi avete pronti sul tavolo?

“Per adesso non abbiamo deciso nulla e, ripeto, ci piacerebbe tenere Davide; altrimenti qualche nome lo abbiamo già in mente”.

Si chiama Tom e guida una Kawasaki numero 66?

(Ride) Beh, si chiama in tanti modi, la scelta non comprenderebbe solo Sykes (ride nuovamente) ma anche una serie di piloti che dimostreranno di essere veloci e di voler vincere, perché siamo qui ad Imola per concludere le gare sul gradino più alto del podio con qualsiasi dei nostri piloti Ducati, da Davies a Giugliano e tutti i ragazzi della Stock 1000”.

E se Davide tornasse ad andare forte e conquistasse almeno una gara?

“Almeno è la parola più adatta. Qui per primeggiare servono velocità, costanza e saper sferrare l’attacco al momento giusto. Se Davide Giugliano dovesse riuscirci, nessun adesivo numero 66 sul cupolino della Ducati ufficiale nel 2017 sarà appiccicato (terza ed ultima risata)"

Concludo con una domanda che si fanno in molti da diverso tempo: Casey Stoner, pazzo, veloce e talentuoso, tanto scompiglio ha portato in MotoGP e ha accennato anche di voler provare la Panigale SBK…quando sarà il suo primo test?

“Sinceramente non abbiamo una data di quando si farà un test…se si farà o se si farà altro”.

Ah, intendi dire che addirittura Casey correrà una gara SBK?

“No, lo escludo a priori, siamo concentrati sui nostri due piloti titolari Chaz e Davide e non saprei nemmeno dire se Casey correrà almeno una gara in MotoGP; quindi niente adesivo numero 27 su una SBK quest’anno”.

Foto: Costantino Di Domenico

 

 

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