Per una Honda che svetta ce ne un’altra che zoppica. Se a Jerez Marquez si è installato alle spalle di Lorenzo, Pedrosa - in una delle sue piste preferite - sta faticando oltremisura. Le gomme sono la discriminate, Marc riesce a gestire le Michelin con la carcassa più rigida mentre Dani è nei guai.
“Già lo scorso anno, con le Bridgestone, ci lamentavamo dei grip al posteriore. E’ un problema di pista - ricorda il piccolo diavolo - Sapevamo che cambiando le gomme il nostro setup di base non sarebbe andato più breve e così è stato. Ci abbiamo lavorato e continueremo a farlo, per trovarne uno adatto ai circuiti europei, perché non mi sento ancora completamente a mio agio”.
Marquez è tranquillo, nonostante un problema tecnico a termine delle FP1.
“Abbiamo avuto un inconveniente al motore e abbiamo preferito cambiarlo per precauzione. Non sappiamo esattamente cosa sia successe e lo manderemo in Giappone per ulteriori controlli”, rivela.
Intanto, Marc ha anche usato delle nuove ali.
“Più grandi - spiega - I vantaggi che danno non sono chiari, né guidando né guardando i dati per questo vogliamo continuare a usarle per capire meglio. L’anteriore è più stabile ma lo sento anche spingere maggiormente nelle curve veloci, il rischio è quello di forzare maggiormente per fare girare la moto e surriscaldare la gomma anteriore. Per questo servono altri esperimenti”.
Sono dettagli, quelli che non può ancora permettersi Pedrosa, ancora in altro mare. Dani è stato l’unico pilota a non migliorarsi nel turno del pomeriggio, un chiaro indizio delle sue difficoltà.
“Non è certo stata una buona giornata - riflette - Ci sono vari problemi, ma il più grande è la mancanza di grip al posteriore. La Honda ha un motore potente e accelerazione e velocità massima sono sempre stati i miei punti di forza. Ora non riesco a uscire forte dalle curve, perdo un sacco di tempo in quella fase. Devo trovare la strada per avere maggiore trazione”.
Una ricerca non scontata.
“Non ho una risposta al momento - ammette - Non credo che sia tutta colpa delle gomme, piuttosto del carattere della moto. Dobbiamo lavorare”.