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MotoGP, Pernat: "Marquez è tornato quello di due anni fa"

"Lorenzo? Frastornato dopo la firma con Ducati", "Dovizioso? Se dovesse andare a Lourdes troverebbe chiuso"

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Quattro su quattro. Austin incorona ancora una volta Marc Marquez, che in sella alla sua Honda concede il bis dopo Rio Hondo. Dominio netto quello del pilota spagnolo, il quale ha fatto gara a sé,  correndo incontrastato verso il successo. Sul podio festeggiano anche Jorge Lorenzo e Andrea Iannone, con quest’ultimo che vede per la prima volta la bandiera a scacchi nel 2016. Domenica amara invece per Valentino Rossi, a terra nel secondo giro, così come per Andrea Dovizioso, sfortunato ad essere centrato da Daniel Pedrosa. Di questo e altro ce ne ha parlato il nostro Carlo Pernat.

Che Gran Premio è stato?

Una gara determinata dalle gomme. Penso che Michelin sarà un problema importante durante la stagione, dal momento che i piloti non sanno quali siano i limiti della gomma. Abbiamo assistito a troppe cadute, a tal punto da coinvolgere anche i top rider. Speriamo che questi tre circuiti siano un discorso a parte per via dei pochi riferimenti, anche se temo non sarà così, dato che ogni volta una moto potrà avere problemi mentre per le altre sarà il contrario. Di certo non mancheranno le polemiche”.

Tra i tanti punti interrogativi, Marquez si rileva una certezza.

Ha fatto una delle gare più importanti della sua vita. Dopo essere stato massacrato la scorsa stagione è tornato con la coda fra le gambe, dimostrando però di essersi ripreso bene dal punto di vista psicologico. Austin sarà anche il suo circuito, ma per l’ennesima volta ha messo in mostra di avere una grande potenziale. Tutto quello che ha incassato nel finale del 2015 lo ha utilizzato per crescere, tornando il Marquez di due anni fa, è lui a fare la differenza”.

Lorenzo ha dovuto invece accontentarsi.

Sembra essere diventato un altro pilota. Dopo il Qatar pensavamo fosse imbattibile, invece in Texas ha incassato un distacco importante dalla vetta, nonostante una buona gara. Lo vedo frastornato, magari a causa della firma con Ducati. Per lui diventa un Campionato più complicato di quanto pensavamo in seguito a Losail

Iannone doveva riscattarsi e così è stato.

Una gara importante per Andrea, soprattutto sul piano psicologico dopo essere stato attaccato in Argentina. C’era tanta pressione attorno a lui, però è riuscito a ottenere un podio approfittando di qualche evento favorevole. È stato uno dei risultati più importanti da quando corre. Oltre a rimetterlo in gioco per il Campionato, gli ha permesso di superare un momento determinante per la sua carriera.

C’è invece grande rammarico per il Dovi.

Se dovesse andare a Lourdes troverebbe chiuso. Ovviamente è una battuta, spero infatti venga presa in simpatia. Peccato, perché gli sono successe delle cose incredibili. Tengo a sottolineare il gesto di Pedrosa, il quale ha dimostrato di essere un signore chiedendo scusa. Per fortuna l’incidente non ha avuto gravi conseguenze”.

Qual è il giudizio su Vinales?

È senza dubbio un pilota forte, ma in gara non ci ha fatto vedere ancora nulla di importante. Settimana scorsa è caduto, mentre in Qatar è stato in difficoltà. Qua ad Austin ha fatto una prestazione anonima, tanto da impiegarci diverso tempo per superare compagno. Per capire le qualità di un pilota bisogna farlo anche nei momenti di pressioni o quando serve fare risultato”.

 Che voto diamo ad Aprilia e Pramac?

Quello di Aprilia è un bilancio sicuramente sufficiente, è cresciuta molto in attesa del nuovo motore che arriverà al Mugello. Promuovo anche Pramac, confermando quello che è il potenziale della Ducati, con il sesto posto di Redding”.   

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