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A scuotere il Motomondiale, alla vigilia della tappa in Argentina, è stata la richiesta di arresto preventivo da parte Manos Limpias nei confronti di Carmelo Ezpeleta. Secondo quanto riportato dal quotidiano “Repubblica”, il sindacato dei funzionari si è costituito parte civile nel processo al numero uno delle due ruote, in seguito alla denuncia presentata dell’imprenditore Carlo Bottero, titolare di Sel, azienda italiana che si occupava di logistica per Dorna. Al centro dell’accusa una frode al fisco che si aggira attorno ai 70 milioni di euro.
In serata è arrivata però la risposta di Carmelo Ezpeleta, attraverso un comunicato di sei punti diramato da Dorna. Il boss della MotoGP si difende della accuse, sostenendo di aver agito secondi i principi della legalità.
1 - Dorna non è preoccupata per l’esistenza di accuse nei confronti di Carmelo Ezpeleta e altri direttori.
2 - Nel 2014 Dorna ha concluso i rapporti con Sel per ragioni imprenditoriali fondate, sostituendola con un’altra azienda logistica.
3 - Pier Carlo Bottero (Amministrato Delegato Sel) aveva minacciato in caso di mancato rinnovo dell’accordo iniziative legali e di altro tipo presso le autorità competenti, agenzie delle entrate e media.
4 - Il tribunale di Torino ha rigettato, definendola infondata, la causa di Sel contro Irta (associazione dei team) per violazione delle regole di concorrenza nella MotoGP.
5 - Avendo tutte le società di Dorna pagato le tasse nelle rispettive giurisdizioni europee, senza alcuna esenzione o rimborso per i rispettivi redditi, le denunce di Sel e di Bottero sono manifestamente infondate e false.
6 - Carmelo Ezpeleta e Dorna hanno già dato mandato ai propri legali di studiare ed esercitare azioni legali per difendere i propri interessi, l’immagine, il prestigio e la reputazione del proprio esecutivo e della società.
