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SBK, Davies: "Oggi ho guidato un'altra moto"

Giugliano: mi è mancata potenza al motore, ripartiamo da Aragon

Davies: "Oggi ho guidato un'altra moto"

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A chiudere il podio tailandese ci pensa Chaz Davies che, dopo il problema al pneumatico posteriore riscontrato in gara 1, ha dimostrato ancora una volta il suo valore.

La sua Ducati Panigale R, però, paga ancora troppo in termini di potenza rispetto alle Kawasaki, e questo circuito non perdona questa mancanza.

Il pilota britannico ha sempre fatto della staccata il suo punto di forza, e questo gli ha permesso di disputare il finale di gara insieme ai due indemoniati Rea e Sykes.

Dopo la delusione di gara 1, devi essere molto contento del risultato di oggi

Si, ieri dopo 6-7 giri la gomma posteriore era diventata impossibile da controllare. Oggi non abbiamo fatto alcuna modifica al posteriore ma sembrava di guidare un’altra moto”.

La moto di oggi quindi era identica a quella di ieri?

“Non esattamente. Oltre a cambiare la gomma posteriore abbiamo fatto un’altra grossa modifica, ma non vi posso dire quale”.

Ieri le Kawasaki erano inavvicinabili, oggi invece te la sei giocata con loro fino alla fine. A cosa pensi sia dovuto questo?

Non ne sono sicuro, ma secondo me ieri avevo una gomma difettosa. Nei primi giri non aveva dato problemi, ma poi è calata di colpo e non ci ho potuto fare nulla. Ma non credo che il risultato finale sarebbe stato diverso senza quel problema”.

Anche le Honda però hanno cucito il distacco

Quest’anno hanno portato una moto davvero competitiva. Purtroppo questo è un circuito in cui è fondamentale avere tanti cavalli, e noi non ne abbiamo abbastanza per giocarci la vittoria. Già essere stato così vicino alle Kawasaki in gara 2 è importante, perchè questa è una delle piste più difficili, sia per me che per la Ducati”.

Ad un certo punto sembrava avessi intenzione di superare Rea

Ci ho provato all’ultima curva, ma ero all’esterno e non c’è stato modo di affondare il colpo. Non ho voluto prendere troppi rischi, c’è bisogno di un ulteriore step di motore prima di potersi giocare la vittoria”.

Ieri avevi detto che il tuo obbiettivo per gara 2 era il podio e ci hai azzeccato. Sei un indovino?

"Avete visto (scherza). Sono contento perché dopo il risultato di ieri mi aspettavo di essere nella top 5, ma non di trovarmi sul podio. Devo ringraziare tutto il team per l’ottimo lavoro svolto”.


Se Davies sorride, l’altra faccia della medaglia in casa Ducati è senza dubbio rappresentata da Davide Giugliano. Una domenica tutta in salita per il pilota laziale, causa un problema che lo ha costretto ad accontentarsi del decimo posto in Gara 2. La mente però è già proiettata ad Aragon.

Cosa è successo?

A dir la verità dobbiamo capirlo anche noi. Ho accusato una perdita di potenza al motore e la mia gara è finita praticamente in quel momento. Dispiace perché secondo me si poteva comunque ottenere un risultato positivo. Adesso dovremo aspettare e analizzare i dati”.

Cosa salviamo di questo weekend?

Di sicuro il lavoro fatto dalla squadra, perché sono stati compiuti dei passi avanti da cui bisogna ripartire. Ovviamente l’obiettivo era quello di arrivare più in alto, però questa volta è andata così. Inoltre questo è un circuito che non conoscevo, mettendoci anche in difficoltà ”.

Adesso il Mondiale farà tappa ad Aragon. Sarà un'altra Ducati?

Tornare in Europa è sicuramente un’altra cosa. Speriamo di crescere e sviluppare ancora di più, anche se ad Aragon lo scorso anno sono stato assente a causa dell’infortunio”.

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