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SBK, Rea: ho una Kawasaki 'anti-Davies'

"Ogni punto sarà importante in questa stagione". Sykes: "migliorato in una pista difficile"

Rea: ho una Kawasaki 'anti-Davies'

Jonathan Rea non è un pilota che si accontenta, e la doppietta di oggi ne è la prova. Una gara intelligente la sua, dove ha dimostrato' di non essere solo un pilota estremamente veloce e costante, ma anche un ottimo stratega.

Tutte qualità che continuano a fare di lui l’uomo da battere, qual ora ci fossero ancora dubbi sulle sue capacità.

Chaz Davies, dal canto suo, ha dimostrato che quando può lottare per la vittoria lo farà fino alla fine, anche a costo di buttare via la gara come successo oggi, a poche tornare dal termine.

Jonathan è pienamente consapevole che quest'anno di piloti forti ce ne sono tanti, e non nasconde che ripetere i successi dell’anno scorso non sarà facile.

Quest’anno sarà davvero tosto - racconta Rea - La scorsa stagione eravamo solo io, Sykes, Davies e a volte Haslam a giocarci la vittoria, ma ora dobbiamo fare i conti anche con Giugliano, Vd Mark e altri piloti davvero molto forti. I cinque punti di differenza tra il primo e il secondo posto saranno cruciali per il campionato.

Come festeggerai queste due vittorie?

Settimana prossima andrò al matrimonio della migliore amica di mia moglie, e poi subito in Tailandia. Questo mi permetterà di abituarmi agli alti livelli di umidità prima della prossima gara. Questa sera però berrò una birra con la mia famiglia, gli amici e il team, perché se c’è una cosa che ho imparato è che quando arrivano questi risultati bisogna celebrare. Questo sport può essere tanto bello quanto crudele. Bisogna goderseli questi momenti”.

Il campione britannico aveva le idee ben chiare dopo gara 1, sapeva che non aveva la velocità necessaria per tentare la fuga. Ha quindi preferito controllare dalla seconda posizione per gran parte della gara.

“Quando Tom è andato largo alla curva 10 non volevo essere davanti, quindi appena Vd Mark mi ha passato ero contento. Il mio obiettivo era cercare di sfoltire il gruppo per evitare di dovermela vedere con 5 piloti anziché 1 o 2 all’ultimo giro”.

La moto era la stessa di ieri?

No, abbiamo fatto delle modifiche che ci hanno permesso di migliorare la staccata. Questo è stato necessario per contrastare Chaz che è estremamente efficace in frenata. Se vogliamo, questa moto la potremmo definire la ‘anti-Chaz’. Sapevo che oggi non sarebbe stato in grado di frenare più tardi di me.

Come pilota, com’è correre sia al sabato che la domenica?

E’ molto emozionante. Negli anni passati era tutto concentrato in un giorno solo, perchè non considero la Superpole un evento particolarmente significativo. Con le gare distribuite così, invece, ho modo di rilassarmi il sabato sera per poi essere di nuovo carico e riposato per gara 2. Anche il pubblico non mi pare ne abbia risentito. Pensavo che avremmo trovato più persone al sabato che alla domenica, ma è stato il contrario”.

Tom SykesNella prima metà di gara, Tom Sykes, ha provato senza successo a fare quello che gli riesce meglio: correre la sua gara con nessuno davanti e cercare di creare il vuoto.

Phillip Island, però, è notoriamente un circuito sul quale il pilota britannico ha sempre faticato, e oggi non è riuscito a fare meglio della sesta piazza, tagliando il traguardo poco più di 3 secondi dopo il suo compagno di squadra.

Prima della gara abbiamo fatto delle modifiche alla geometria del telaio - racconta Sykes - Mi sentivo bene in moto, avevo un buon passo per i primi 10 giri. Poi ho fatto un errore mentre scalavo le marce alla curva 10 e ho perso due posizioni, e una volta in mezzo al gruppo non sono riuscito a mettere insieme dei giri veloci”.

Nonostante non sia contento della sua posizione, il pilota Kawasaki cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno.

Rispetto alle passate stagioni dove qui abbiamo sempre faticato molto, credo che quest'anno abbiamo fatto un passo avanti. Sono convinto che se fossi riuscito a restare in prima posizione con pista libera sarei riuscito a finire in una posizione migliore”.

Tom però non cerca scuse, e ammette che per il futuro lui e la sua squadra devono lavorare meglio su questo circuito.

Dopo i test invernali, ti aspettavi un inizio di campionato migliore di questo?

No, perchè anche quando ho vinto il campionato, a Phillip Island ero finito quinto in entrambe le gare. Poi, andando su altri circuiti, ho iniziato a vincere. Ricordo anche quando Eugene Laverty vinse qui, facendo credere a molti che si sarebbe giocato la vittoria ogni domenica. Ma poi non finì quasi mai nemmeno nella top 5. Nonostante i risultati, sono contento del feeling che avevo sulla moto e non vedo l’ora di andare in Tailandia”.

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