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Gli appassionati della Superbike per l'apertura iridata di Phillip Island di domenica prossima hanno tutti i motivi per essere contenti… e nel contempo scontenti.
La felicità deriva dal poter vedere in chiaro il loro sport preferito, per di più con il commento tecnico di Max Biaggi, l'infelicità è però data dal fatto che il Corsaro non sarà al fianco di Giulio Rangheri tutto il campionato.
"E' così, non me la sentivo di prendere un impegno con Mediaset per l'intero mondiale - ci ha confessato Biaggi - ma nemmeno volevo abbandonare del tutto quella che per me è diventata una piacevole consuetudine. Quindi commenterò l'Australia, da Milano questa volta, ma non ci sarò per la Tailandia. Non abbiamo ancora fatto un calendario, ma quando ci sarò non mi limiterò al solo commento tecnico. Non voglio dire di più, sarà una sorpresa".
Da quanto abbiamo visto nei test e durante le prime prove sembra che sarà una Superbike molto combattuta.
"Ho visto quanto ha fatto Sylvain Guintoli con la Yamaha…ma io dico, occhio a Jonathan Rea. La mia opinione è che anche quest'anno sarà lui l'uomo da battere. Johnny va molto forte e l'ho potuto pesare di persona: anche quando aveva fra le mani la Honda c'erano piste dove era estremamente veloce, anche più di me e glielo ho sempre riconosciuto".
Dicci la verità, la sorpresa di cui non ci vuoi parlare è qualche altra wild card con l'Aprilia!
"No, con le corse ho chiuso. Mi volevo togliere lo sfizio di un ultimo podio a 44 anni e ci sono riuscito a Sepang. Poi, forse, senza la scivolata in Gara2 sarebbe potuto forse arrivare anche qualcosa di più…una vittoria? Non voglio dirlo, ma le possibilità c'erano tutte. Comunque dopo la gara in Malesia l'unica altra occasione a cui ho pensato è stata il Qatar, ma è andata com'è andata e per me quella è una avventura chiusa. Piuttosto sono molto contento che grazie a quei tre giorni di test l'Aprilia poi sia andata fortissimo con Jordi Torres e Leon Haslam".
Si è parlato di un tuo coinvolgimento come direttore sportivo.
"Mi conoscete: io voglio fare le cose al meglio. Non cerco visibilità ne riconoscimenti economici. E' vero, mi piacerebbe fare ancora qualcosa nello sport che amo, ma deve essere una cosa fatta al meglio delle possibilità di tutte le persone coinvolte. Per il momento però non bolle nulla in pentola".
Nemmeno la tua partecipazione al mondiale Supermotard?
"Correrò la prima gara, a Viterbo, il 27-28 marzo a Viterbo, ma alla fine non penso di fare tutto il campionato".
Il resto del tempo libero come lo passerai, seguendo la MotoGP?
"Anche lì si prospetta un mondiale veramente interessante. Del resto quello appena passato è stato uno dei mondiali più belli di sempre, incerto fino all'ultimo. Da italiano mi spiace che sia finito in quel modo".
Tifavi per Rossi? Molti non ci crederanno. Sei anche amico di Lorenzo...
"Devono crederci invece. Da italiano sono dispiaciuto. Detto questo Lorenzo ha fatto un bellissimo campionato e per vittorie, piazzamenti e tenacia si è meritato il titolo".
Sbilanciati: chi lo vincerà quest'anno?
"Stoner! Scherzi a parte, mi ha stupito. Secondo me la Ducati ha fatto bene a farlo rientrare. La sua presenza darà una scossa a tutta la squadra, inclusi Dovizioso e Iannone, che comunque sono bei piloti".
Sai anche tu che a Borgo Panigale vorrebbero ingaggiare il tuo amico Lorenzo.
"Certo, loro vogliono rivincere il titolo ed hanno bisogno di un top rider. Bisognerà vedere comunque come andrà quest'anno con le Michelin. Ho visto che quando i piloti provano a forzare vanno in terra".
E questo ti ricorda qualcosa?
"Come no? Ho corso un mondiale con le Michelin e con al fianco un compagno di marca, Makoto Tamada, che aveva le Bridgestone ed in certe occasioni era impossibile stargli dietro. Un pilota può fare ciò che vuole, ma se non ha le gomme giuste non va da nessuna parte".
