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SBK, De Angelis: il braccio può essere un limite

"Devo sforzare di più spalla e avambraccio, ma non sento dolore. Contento dei progressi"

De Angelis: il braccio può essere un limite

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Alex De Angelis ha festeggiato il suo compleanno a Phillip Island, con una torta (anzi, due!) nel box. Ripensando a quel sabato di ottobre a Motegi, quando fece trattenere il respiro a tutto il paddock dopo un terribile schianto. Quattro mesi dopo invece è seduto davanti ai tecnici a parlare della giornata appena conclusa, come se non fosse mai successo niente.

Il fisico di Alex, però, non è come prima. Il bicipite del braccio sinistro è inutilizzabile per lui, il muscolo non si contrae, perciò deve guidare usando spalla e avambraccio per sopperire al problema.

Oggi finalmente sono riuscito a fare un long run di 11 giri ed effettivamente qualche problema il braccio me lo pone - spiega - Non si tratta di dolore, perché non sento male, ma devo guidare in un modo diverso. Spingere maggiormente coi piedi sulle pedane”.

Un grande sforzo, anche in previsione della gara di 22 giri.

Quella distanza non è un problema da un punto di vista fisico - assicura Alex - piuttosto lo sarà tenere un ritmo costante. Mi sono allenato, ma certi movimenti si fanno solo in moto”.

E De Angelis non è solo al rientro da grave incidente, ma anche su una moto che conosce poco.

Purtroppo nel pomeriggio ho anche girato poco per degli inconvenienti tecnici e ho perso l’ultima uscita, quella dove provare a fare il tempo - racconta - Però nel complesso è stata una giornata positiva”.

L’obiettivo, adesso, è migliorare costantemente.

E ci sono riuscito, ho ripetuto subito il tempo dei test e poi sono sceso - continua - Come ho detto ho fatto un’uscita di 11 giri e il migliore è stato al 10°. Sono riuscito a migliorare uscita dopo uscita. Però devo ancora sistemare la moto, si muove ancora troppo. Ci manca un setup di base”.

Intanto domani lo attende un super lavoro, tra FP3 (cortissime, solo 15 minuti), Superpole e gara.

E’ un format nuovo per tutti, e personalmente mi piacciono le due gare in due giorni diversi. Penso sia un bene anche per la gente che ci guarda da casa”, conclude.

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