SBK, Giugliano: mi sono dovuto violentare

C’è qualcosa di nuovo in Giugliano, una maturità nelle parole e in pista che sono di buon auspicio per un pilota che vuole fare vedere quello che vale. Di Davide si diceva che era un pilota buono solo per un giro a vita persa, troppo poco costante per dire la sua in gara. Da qualche mese ha al suo fianco Aligi Deganello e Paolo Biasio, due tecnici in grado di sgrezzare il suo talento.

Oggi, a Phillip Island, non ha dato troppa importanza alla classifica e ha avuto la meglio anche sulla scaramanzia. “L’anno scorso qui ero caduto e mi ero fatto male, arrivare alla fine della giornata è un momento di svolta anche dal punto di vista psicologico. Perché c'è sempre un po' di scaramanzia”, ammette sorridente.

Quindi è stata una buona giornata?

“Sono abbastanza contento. A differenza di come ero abituato, sto facendo un lavoro diverso: prima viene la costanza e poi il giro veloce. Se guardo i cronologici, mi ritengo molto soddisfatto perché all’ultima uscita sono stato  l’unico a girare sul 1’31” di passo”.

Però nel giro secco…

“Quello è sempre stato il mio punto forte, per questo ora stiamo lavorando sulla costanza che non lo era. Aligi e Paolo mi stanno facendo andare in quella direzione. Certo, per uno come me prendere 7 decimi dal primo non è il massimo, ma ora so che posso girare sempre negli stessi tempi. Prima non era così”.

Ti stai violentando?

“L’ho fatto, ma nei primi test. Ora ho capito che sto lavorando per la gara”.

Qual è il pregio e il difetto della tua Panigale?

“Abbiamo trovato un buon setup di base che mi permette di guidare come voglio. Dobbiamo invece migliorare il grip al posteriore”.

E’ l’obiettivo di domani?

“E’ una delle cose che si dovrà fare. Poi, meteo permettendo, vorrei tentare una simulazione di gara. La distanza è di 22 giri e sarà importante capire come si compartano le gomme, perché su questa pista hanno avuto spesso problemi”.