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MotoGP, Dall'Igna: più tranquillo dello scorso anno

"Ancora dubbi da chiarire in Qatar. GP14 più veloce? Bravi i piloti a sfruttare le Michelin"

Dall'Igna: più tranquillo dello scorso anno

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Dopo la Malesia, erano più le ombre che le luci sulla Desmosedici GP. Non perché andasse male, ma perché i piloti l’avevano guidata troppo poco per ricavare sensazioni convincenti. L’Australia non è stata clemente per il tempo e il test è da interpretare.

Guardando i tempi, né Dovizioso né Iannone hanno brillato ma forse il cronometro non dice tutto. Bisogna chiedere allora a Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati e mano dietro alle ultime Desmosedici.

Abbiamo le idee un po’ più chiare rispetto alla Malesia, ma non ancora da dire che abbiamo risolto tutti i dubbi e che siamo pronti per partire - ammette - Ci sarà ancora un po’ di lavoro da fare nei test in Qatar. Sarà importante analizzare bene i dati e fare delle prove mirate perché il tempo rimasto è poco”.

Se ci fossero bisogno di interventi sulla moto, ci sarà il tempo per farli?

Direi di sì. Fortunatamente il motore non è una delle variabili ancora in discussione ed è già partito l’allestimento. Per quanto riguarda il telaio ci sarà la possibilità di fare modifiche nella prima parte della stagione se non riuscissimo a definire tutto, come speriamo di fare”.

Quali sono le conferme che hai avuto e quali i dubbi?

Sul lato Dovizioso la situazione mi sembra più chiara e definita. Per quanto riguarda Iannone c’è ancora qualche dubbio sulla ciclistica e dobbiamo fare delle altre verifiche”.

Il fatto che l’ultima versione dell’elettronica sia arrivata solo qualche giorno fa crea problemi?

Dovrebbero essere solo piccole cose e quindi sotto controllo. Uso il condizionale perché dobbiamo ancora terminare le prove al banco e fare quella definitiva in Qatar”.

Le Michelin sono diverse rispetto a Valencia, questo influisce sullo sviluppo della moto?

Questo può portare a cambiamenti dell’ultimo minuto. Noi eravamo abbastanza contenti della situazione che si era delineata alla fine dell’anno scorso e avevamo fatto dei setup con cui riuscivamo a sfruttare quelle gomme. I cambiamenti ci hanno fatto riconsiderare qualcosa, ma tutto sommato niente di sconvolgente”.

Le vecchie Ducati sono andate molto forte, i maligni dicono che vanno meglio le GP14 delle GP16…

Il fatto che delle Ducati clienti vadano particolarmente bene mi fa piacere. Non mi preoccupo tanto di quello che dicono i maligni (ride). E’ una moto con cui abbiamo fatto molte cose nel team interno e aveva subito uno sviluppo lungo una stagione. Con le Bridgestone presentava dei problemi, il fatto di avere gomme diverse può fare lavorare meglio quella moto. Forse è soprattutto merito dei piloti che sono riusciti a interpretare meglio le Michelin”.

Qual è il tuo grado di tranquillità a un mese dall’inizio del campionato?

Non può mai essere particolarmente alto (ride). Non vedo l’ora di partire per togliermi dalla testa tutti quei dubbi che inevitabilmente restano in testa fino alla prima gara. Sono tranquillo come al solito, anzi più dell’anno scorso in cui arrivavamo da una situazione ben più complicata”.

E’ più difficile, come lo scorso anno, partire dal foglio bianco e fare una rivoluzione o togliere gli ultimi decimi?

“Limare gli ultimi dettagli è sempre difficile, più distante è il gap più facile è recuperarlo. Devo dire che sono contento della Desmosedici GP, sicuramente ha dei lati migliorabili ma anche lati in cui siamo superiori agli altri. Il lavoro fatto da tutta Ducati è stato positivo”.

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