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SBK, Ioda-Aprilia: a decidere sono i soldi

Sacchi vuole la SBK e Albesiano è disponibile ad affidargli le moto, ma manca ancora l'accordo

Ioda-Aprilia: a decidere sono i soldi

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Ieri sera Romano Albesiano e Giampiero Sacchi si sono incontrati, si sono parlati e hanno espresso entrambi la loro disponibilità a incrociare le proprie strade in SBK. Quello che è mancato, è stato un accordo.

L’avventura di Iodaracing nel campionato derivate di serie con Aprilia potrebbe ancora partire ma le caselle del puzzle non si sono ancora incastrate alla perfezione. Ormai è chiaro che il manager ternano ha deciso di abbandonare la MotoGP e anche che a Noale sono disponibili ad affidargli le proprie moto, ma non basta.

Aprilia, infatti, ha deciso di non volere più impegnarsi in SBK per concentrare tutti i propri sforzi nella MotoGP, come ha più volte ripetuto il responsabile Albesiano. In altre parole, a Noale non vogliono destinare alcun budget a un eventuale progetto nelle derivate di serie. Questo non significa che siano contrari ad affidare le proprie moto a un team esterno, a patto che abbia le giuste coperture economiche a garanzia della stagione.

Il punto principale, al di là del romanticismo per le corse, sono i soldi. Quelli che Sacchi deve mettere sul tavolo per prendere le RSV4 e portarle in Australia.

Il patron di Iodaracing sta lavorando proprio in questo senso, dovendo fare anche i conti con il tempo a disposizione che è sempre meno prima dell’inizio del campionato. Oltre agli sponsor, un aiuto fondamentale potrebbe arrivare da Dorna, la società organizzatrice di entrambi i campionati.

Ezpeleta, da una parte, preferirebbe avere un altro posto libero in MotoGP e, dall’altra, vedere Aprilia correre in SBK, anche se in forma non ufficiale. La Casa italiana ha dato molto al Mondiale delle derivate di serie negli ultimi anni e avere il suo blasone sarebbe comunque importante.

Albesiano, quindi, in questo momento sta alla porta. Ha espresso la sua disponibilità a dare in gestione le RSV4, come ad occuparsi della revisione dei motori e di eventuali sviluppo, ma non a contribuire in alcun modo. Aprilia si comporterebbe quindi come una sorta di “concessionario racing”, mettendo a disposizione mezzi e competenze in cambio di un ritorno economico.

La palla è quindi in mano a Sacchi e, nei prossimi giorni, si scoprirà se riuscirà a buttarla in rete.

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