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SBK, Giugliano: avevo anche pensato di smettere

"Ma la passione non mi ha mai abbandonato. La Ducati? veloce, non è mai stata un brutto anatroccolo"

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Per Davide Giugliano la tre giorni di Jerez non è stato un test come un altro ma un nuovo inizio. Dopo l’incidente di Laguna Seca, il pilota di Ducati è stato costretto a lunghi mesi di stop forzato e la Spagna è stato il primo passo verso la prossima stagione. “Cosa ho provato? Tante emozioni diverse, sia positive che negative. Avevo voglia di tornare a guidare, ma anche paura perché in sella a una SBK devi essere capace di affrontare tante situazioni diverse”.

Avevi dei dubbi?

Una domanda: chissà se sono sempre lo stesso?”.

Qual è stata la risposta?

Penso di sì. In questi tre giorni ho fatto un lavoro diverso dal solito, non ho spinto ma mi sono preoccupato solo di divertirmi e fare chilometri”.

Pesa il lungo periodo di inattività?

Lo stop si fa sentire, gli altri piloti hanno fatto molti test e gare mentre ero fermo. Ogni che sali in moto impari sempre qualcosa, non correndo perdi un po’ l’abitudine, l’occhio, e questo fa la differenza”.

Come hai vissuto gli ultimi mesi?

Le prime settimane non sono state belle, i medici non erano sicuri se avrei potuto ritornare a correre. Questo mi ha bloccato anche emotivamente. Poi i mesi passavano, mi sentivo meglio e anche le visite lo confermavano. E’ difficile raccontare tutto quello che ho passato, sono stati mesi lunghissimi”.

Hai mai pensato di smettere?

Sì, l’ho fatto. Prima di questa stagione non avevo mai neppure saltato una gara per infortunio, è stato qualcosa di nuovo per me. La passione non mi ha mai abbandonato, ma qualche domanda me la sono fatta.

Davide GiuglianoOra è tempo di ricominciare e ai box hai trovato Aligi Deganello e Paolo Biasio, due tecnici di grande esperienza.

Ci stiamo ancora annusando (ride). Ho un grande rispetto per loro e ho cercato soprattutto di ascoltarli, mi hanno fatto capire molte cose. Mi hanno detto di andare piano in questi giorni ed è un approccio giusto”.

Hai trovato la Ducati cambiata da come te la ricordavi?

Purtroppo sì (ride) nel senso che ho dovuto di nuovo conoscerla. E’ diversa in tante piccole cose ed è sicuramente cresciuta”.

E’ cresciuta abbastanza?

La Panigale è sempre stata una moto competitiva, già nel 2014, ma abbiamo avuto altri e bassi. Non è mai stata un brutto anatroccolo, la moto va forte e bisogna partire da questa base per costruire il futuro”.

Anche il tuo…

Io riparto dalle quattro gare che ho corso quest’anno, dai tre podi che ho fatto. So anche di avere degli avversari molto forti, come lo è sicuramente Rea e penso che nel 2016 Sykes avrà una gran voglia di riscatto. Anche le Yamaha stanno andando forte, penso sarà un campionato diverso rispetto agli ultimi anni. Ci saranno più piloti in grado di giocarsi la vittoria in ogni gara, almeno 5 o 6”.

E’ arrivato anche Hayden…

E’ bello il suo ingresso, è un nome importante, ma non è il primo pilota che passa dalla MotoGP alla SBK. Ce ne sono stati altri, ma solo due sono riusciti a vincere, Biaggi e Checa”.

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