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MotoGP, Iannone: le Michelin? diverse ma mi piacciono

AUDIO "Hanno bisogno di uno stile di guida diverso, e cadere non è il modo di capirne il limite"

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Sta lavorando sodo Andrea Iannone. Dopo che quest'anno gli è sfuggito per un soffio il quarto posto nel mondiale, si è messo in testa di scalare la classifica e sta impegnandosi al massimo per riuscirci.

Addirittura, per non perdere nemmeno un test, ha rinunciato all'operazione che avrebbe dovuto fare alla spalla, segno della volontà di non lasciare veramente nulla al caso.

"E' stata una giornata positiva perché abbiamo lavorato abbastanza per capire e conoscere le gomme ed abbiamo anche compreso quale è la direzione migliore da prendere per migliorare fiducia e velocità - ha spiegato Andrea Iannone alla fine del test di Jerez che apre le porte al lungo inverno - E questo mi rende felice perché a Valencia non avevamo mai lavorato sull'assetto. Ho migliorato sempre, uscita dopo uscita e dunque sono contento, anche perché ho fatto il mio tempo, 1.39.6, con una gomma che aveva 24 giri. Siamo concentrati su gomme usate per capire la nuova situazione. A Valencia avevamo più grip sul posteriore, ma era una pista diversa, con un altro asfalto. La Michelin sta facendo un buon lavoro anche perché dopo nove anni il livello della Bridgestone era molto alto. La caduta? Sono arrivato troppo forte e un po' lungo".

Esiste dunque per tutti il problema di capire il limite dell'anteriore.

"E' vero, è difficile capirne il limite. E andare a terra per vedere dove è non è la cosa giusta da fare. Anche lo stile di guida è completamente diverso dalle Bridgestone ma questo è normale. Sto lavorando per migliorarlo e ad ogni uscita è un po' meglio La realtà è che queste gomme hanno un comportamento diverso ma mi piacciono, ed è importante per riuscire a fare di meglio. E' finito anche il tempo di fare i paragoni con le Bridgestone. Abbiamo queste gomme qua e non giriamo piano. Quindi alla fine significa solo  che dobbiamo guidare in modo diverso ma ci può stare. Una gomma vale l'altra, c'era da lavorare con le altre come con queste. Noi abbiamo fatto passi avanti nella seconda parte della stagione perché i ragazzi a casa stanno facendo un lavoro intelligente. Abbiamo migliorato con le Bridgestone e miglioreremo anche con le Michelin".

Anche se da fare ce n'è veramente tanto.

"Sì, sono cambiate tante cose: gomme, elettronica... finché non arriveremo alla prima gara non capiremo del tutto cosa bisogna fare. Io però non mi pongo il problema, cerco solo di adattarmi il prima possibile e di essere veloce. Non voglio preoccuparmi degli altri, voglio pensare solo a me, alla mia moto e alla Ducati".

Che dal prossimo anno potrà contare anche sul supporto di Casey Stoner.

"Sono molto contento del suo arrivo, Casey è molto veloce ed ha una esperienza importante - sottolinea Andrea - Dirà la sua e ciò sarà fondamentale per noi. Stoner ha un talento incredibile ed è bello potermi confrontare con lui, che corra con una wildcard o meno".

ASCOLTA L'AUDIO (in inglese...ahemmm ;-)  ed in italiano)


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