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Moto2, Rins: Rossi e Marquez? Gli è sfuggita di mano

"Avrebbero dovuto chiudere la questione in Malesia. Le cose si risolvono in pista"

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ll prossimo 8 dicembre compirà 20 anni Alejandro Rins Navarro, in arte Alex Rins, il giovane più promettente emerso quest’anno dalla classe di mezzo dove, da debuttante, si è concesso il lusso di conquistare due vittorie, dieci podi ed il secondo posto in campionato, oltre ovviamente al titolo di Rookie of the Year. Il catalano ha anche nettamente battuto l’altro deb illustre, quell’Alex Marquez che pur aveva prevalso nella sfida iridata in Moto3 nel 2014. In questa bella intervista di Elena Izardo che trovate per intero sul sito elespanol.com Alex, tra le altre cose, ha detto la sua sul caso Rossi- Marquez.

Cosa ti è mancato nella tua prima stagione in Moto2?

"L’esperienza, dato che per me era una categoria nuova".

Cosa hai imparato?

"Soprattutto a gestire le prove e a lavorare a pieno ritmo fin da venerdì perché più vai forte più problemi trovi. La Moto2 mi ha insegnato ad usare la furbizia perché è la categoria più equilibrata di tutte. Sono maturato e mi ha fatto maturare. Anche la mia squadra mi ha insegnato molto, grazie alla lunga esperienza fatta in anni di mondiale. Ricordo che all’inizio della stagione ero completamente perso, la prima volta che sono tornato al box mi hanno chiesto “Cosa si può migliorare”? e io non avevo idea di cosa rispondere. Ma loro avevano già  lavorato con piloti giovani come Maverick Viñales e Pol Espargaró e hanno saputo guidarmi".

La cosa più difficile da imparare?

"La gestione di gara e capire quando accontentarmi. A Jerez non l’ho fatto e sono caduto. Ho dovuto imparare a mantenere la lucidità e non farmi trascinare dall’istinto".

E quella meno difficile?

"Mi avevano parlato molto del degrado delle gomme ma io sono sempre stato un pilota dallo stile pulito e non le rovino troppo".

Il tuo obiettivo nel 2016 sarà il titolo?

"Sulla carta sì ma non mi piace fare piani a lungo termine perché poi la pressione diventa troppo alta. Preferisco pormi degli obiettivi a breve termine, mi piace lavorare così".

Hai dei rimpianti a non essere passato direttamente in MotoGP dalla Moto3?

"No, perché non penso che sarei stato pronto a lottare con Marquez, Lorenzo e Rossi a 18 anni. Se andrò in MotoGP sarà per lottare con quelli davanti. Ho preferito fare le cose con calma e seguire il percorso naturale. Penso che quello che ha fatto Miller sia da pazzi. La Moto2 è una scuola eccellente per fare poi il salto in MotoGP".

Cosa pensi di quello che è successo tra Rossi e Marquez?

"Credo che la cosa sia sfuggita di mano sia a Rossi sia a Marquez. Avrebbero dovuto chiudere la questione in Malesia perché il nostro sport non è come il calcio che è pieno di polemiche. Il motociclismo è uno sport di contatto, di corpo a corpo, però le cose si risolvono in pista. Penso che entrambi siano abbastanza intelligenti da metterci una pietra sopra e guardare avanti".

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