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MotoGP, Laverty: la Ducati? bella e potente

"Pensavo il passaggio fosse più traumatico". Sulle Michelin: "i problemi sono all'anteriore"

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I test di Valencia sono la prima occasione per molti piloti per prendere confidenza con la nuova squadra o la nuova moto. E’ il caso di Eugene Laverty, rimasto con Aspar ma passato dalla Honda alla Ducati. L’irlandese ha trovato ad attenderlo una GP 14.2 nei box.

Fin dalla prime uscite, la Ducati mi è veramente piaciuta, non mi aspettavo che questo cambio fosse così facile - le prime impressioni -  E’ una bella moto da guidare con molta potenza in uscita delle curve, che è sempre una buona cosa. C’è potenza in tutti i regimi e questo permette di prendere velocità progressivamente. Non ero sicuro che la moto si adattasse al mio stile di guida, perché mi piace alzare in fretta la moto in uscita di curva mentre vedevo che i piloti Ducati stavano molto piegati, ma è andata bene”.

Ciò che l’ha impressionato di più è stata una particolarità tecnica.

E’ stata la prima volta in vent’anni che guidavo una moto con il cambio seamless ed è qualcosa di speciale - spiega - Alla curva 12, quando metto una marcia, devo stare attento perché non la potenza non cala come ero abituato”.

La Desmosedici non è stata l’unica cosa a cui abituarsi, perché era calzata con le Michelin.

“Come molti altri piloti hanno detto, la gomma posteriore ha molto grip, anche quando è usata, ma non ho ancora buone sensazioni con l’anteriore - dice Eugene - Dovremo agire sulle regolazioni della forcella per potere spingere di più sull’anteriore. Sono anche incappato in una piccola caduta alla prima curva a destra e ho capito che devo prenderla con calma. Non so dire esattamente se il problema all’anteriore venga dalla gomma o sia solo questione di adattare le sospensioni agli pneumatici.

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