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MotoGP, Marquez: i giorni più brutti della mia vita

"L'unico rimpianto di Sepang è non avere finito la gara. Valentino? Spero di parlargli in futuro"

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Può sembrare una contraddizione, Marquez ha vissuto i primi momenti di tranquillità dopo Sepang a Valencia, dentro il circuito. Le conseguenze dei fatti della Malesia si sono trascinati a lungo, sono arrivati fino in Spagna, bussando alla sua porta. Non è stato un momento facile e ora ha solo voglia di lasciarselo alle spalle.

“Ho sperato di potermi preparare tranquillamente per l'ultimo Gran Premio della stagione, ma non è stato possibile - racconta - E' stata la settimana più brutta della mia vita. Per fortuna ora sono qui con la mia seconda famiglia, che è la mia squadra, e voglio concentrarmi solamente sulla gara. Per questo, e anche perché  lo ha chiesto Carmelo Ezpeleta, voglio parlare solo del futuro. Quando ero bambino andavo in circuito per tifare tutti i piloti e vorrei che questo fosse il sentimento comune dei tifosi che verranno a vederci domenica”.

I fantasmi si possono scacciare, ma ritornano e la Malesia è troppo vicina nel tempo.

Non rimpiango nulla di quella gara, se non di non essere riuscito a terminarla - dichiara - Mi è spiaciuto per la mia squadra, per la Honda e per i miei sponsor. Ho solo cercato di dare il massimo, come faccio sempre. Ciò che è successo è stata una esperienza dura da affrontare, ho solo 22 anni”.

Il piccolo diavolo però impara in fretta.

La prima lezione è che il campionato è lungo e sono importanti anche i terzi ed i quarti posti - spiega - Abbiamo iniziato la stagione con la moto non a posto ed io ho voluto cercare di superarne i limiti e commesso degli errori, per questo non ho la possibilità di competere per il mondiale. Poi abbiamo parzialmente risolto ed i risultati sono cominciati ad arrivare. Terrò conto di questo insegnamento”.

Rimangono altri argomenti da affrontare, come Valentino: “ora è impegnato con il mondiale, ma spero in futuro di potergli parlare”.

I commenti della Direzione Gara sul suo comportamento antisportivo: “gli arbitri di calcio non discutono di cosa hanno fatto in campo con la stampa”.

Il Tas: “non è la mia situazione”.

Non resta che pensare a Valencia.

Cercherò di vincere, o di portare comunque a casa il miglior risultato possibile - la promessa - Non voglio cambiare il mio carattere, l'approccio che ho alle corse. Quando si spegne il semaforo lotto contro tutti”.

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